CAPITOLO 2

1139 Words
Mi ritrovo davanti un ragazzo moro, riccio, occhi chiari, alto all'incirca 1.86 credo se non qualcosa in più (okay ho un debole per i ragazzi alti dagli 1.80 a salire, se 1.90 ancora meglio. Okay basta fantasticare), spalle grandi, e sta con una maglia aderente che lascia trasparire un fisico ben definito, il giusto. Niente male, perbacco. Victoria: hey senti ma proprio sotto la mia macchina volevi morire?!? dico in maniera un po' alterata, ma non tanto. Il ragazzo inizia a ridere Victoria: ma che ci trovi di divertente?!? Io ho preso un bel colpo al cuore, potevi farti qualcosa! ragazzo: da come vedi sono sano e salvo e continua a ridere. Odioso. Victoria: eh direi, se non fosse stato per me che mi sono fermata subito. Ma ti pare il modo di andare così in bici?!? Ma fai più attenzione se vuoi vivere di più! Ragazzo: va bene mamma, la prossima volta farò più attenzione e continua a ridere. Ma che cavolo, ho una faccia da clown? Perché se no non mi spiego questo suo atteggiamento. Victoria: ma vaffanculo va. Gli alzo un dito medio e me ne vado in macchina. Riprendo la marcia e vado al supermercato. Scendo dalla macchina e la spengo. Quando sto per entrare mi ritrovo a fianco un ragazzo e...guardandolo bene...È lo stesso di prima! Ma che cavolo... Ragazzo: prima le signore e mi fa cenno di entrare per prima. Ma perché ha quella faccia da perfetto idiota per non dire altro Victoria: ah pensavo che gli imbecilli avessero la precedenza e gli faccio una risata finta. Entro nel supermercato e compro quello che devo comprare per preparare delle pennette con il pomodoro fresco, uno dei miei piatti preferiti. p**o ed esco dal supermercato e mi dirigo verso casa. Preparo il pranzo e mi gusto ciò che ho preparato. Dai non me la cavo male a cucinare, con le troppe cose che ho dovuto imparare in questi anni, posso ritenermi soddisfatta di me stessa. Ripulisco il tutto e mi preparo per andare al mare. Metto il costume e mi guardo allo specchio. Guardo il mio corpo riflesso e devo dire che non mi posso lamentare, le forme al punto giusto, pancia piatta, corpo tonico. Però dietro a questo corpo sono nascoste tanti segni di fatica e duro lavoro e tanta sofferenza. Mi giro e guardo sulle mie cosce delle smagliature, che con l'abbronzatura sono appena impercettibili. Prendo la mia borsa da mare e mi dirigo verso il mare che è a pochi passi da casa mia quindi me la faccio a piedi. Vado in spiaggia ed entro nel bar e incontro Lorenzo, uno dei miei migliori amici Lorenzo: heyy guarda chi si rivede!! e corre ad abbracciarmi, abbraccio ricambiato. Io solitamente sono molto fredda e apatica a livello di gesti, tendo difficilmente ad affidarmi alle persone, ma con alcune, quelle più strette, ci riesco Victoria: come stai?? Come procede qui?? Lorenzo: bene! tu? Qui procede sempre lo stesso, tanta gente, tanto lavoro, tanto sudore! Victoria: bene dai, non posso lamentarmi! Mi porti a vedere l'ombrello mio di quest'anno? Lorenzo: certo, ti faccio strada mi fa il gesto di prendermi la borsa. È sempre così premuroso con me Victoria: la borsa potevo anche portarmela io eh Lorenzo: tu non cambi mai eh Victoria: cosa intendi? dico in maniera perplessa Lorenzo: Vicky questa borsa non è proprio leggerissima! Ma come fai? Cosa ci metti qua dentro !?! Victoria: mi conosci ormai, devo essere sempre comoda e portarmi tutto Lorenzo: tu così fai esasperare chiunque! Victoria: ci sto lavorando! ridiamo entrambi. Mi porta fino al mio ombrellone, sistemo tutto e se ne va. Io nel frattempo prendo un po' di sole e metto gli occhiali da sole. Amo tanto che la mia pelle, in estate, assuma quel colore dorato scuro. Per questo amo mettermi al sole e abbronzarmi. Dopo un po' di tempo passato sotto al sole, decido di buttarmi letteralmente in acqua. Amo nuotare. Amo fluttuare all’indietro con il rumore delle onde nelle orecchie e le luci del sole negli occhi. Amo tuffarmi nell’acqua, sentire il rumore delle bracciate, sentirmi libera nel mio mondo, sentirmi tutt'uno con l'acqua profonda del mare. Ammetto che una volta che inizio a nuotare verso largo prendo il ritmo, mi piace, continuo e perdo totalmente la cognizione di spazio. Amo stare a galla, con il mio corpo steso e a muovere le mie braccia e sentire il mare sotto pelle. Perdo proprio la cognizione anche del tempo. Ritorno nella realtà e vado alla riva fino ad arrivare al mio ombrellone per asciugarmi. Ho la pelle d’oca che solo il vento sulla pelle bagnata sa dare. Mente mi asciugo, mi squilla il cellulare per dei messaggi e vedo che sono i miei amici di qui che mi stanno invitando a raggiungerli dove sta la rete di pallavolo qui. Faccio in fretta ad asciugarmi, metto al posto tutte le mie cose e li raggiungo. Che bello! Non vedo l'ora di rivederli tutti! Mi dirigo verso la rete di pallavolo e li vedo tutti e vado incontro a loro Victoria: heyy sono quii! La prima ad abbracciarmi è stata Ginevra, una delle mie migliori amiche. Ginevra: mi sei mancata tantissimo! Victoria: anche tu Gin e la stringo più forte. È grazie a lei che ho conosciuto il resto della banda. Vado ad abbracciare il fratello di Gin, Francesco. Francesco: tu ovviamente sei scura come sempre! Stai benissimo Victoria: sai che amo abbronzarmi e soprattutto la mia faccia migliora. Meno imperfezioni ridiamo insieme. Poi è il turno del fidanzato di Ginevra, Domenico Domenico: hey schiappa! Sei ancora incapace nella pallavolo? Victoria: hey così mi offendi! Non penso di esserlo, sono migliorata rispetto all'anno scorso! Domenico: dovremo fare una sfida allora un giorno di questi allora! Dobbiamo vedere il miglioramento della schiappa! Victoria: hey basta chiamarmi così! Tutti ci mettiamo a ridere. Poi è il turno della fidanzata di Francesco, Emma Victoria:hey tutto bene? Emma: certo, tu? Questo gruppo non è lo stesso senza di te Victoria: lo so, modestamente la mia presenza fa la differenza! Domenico: sisi certo, credici faccia da clown Victoria: come ti permetti! Preparati ad una bella sconfitta a pallavolo! Domenico: Quando vuoi, sono pronto! Tutti ci mettiamo a ridere Francesco: Lorenzo è a lavorare? L'hai visto? Victoria: si, è a lavorare, l'ho visto prima, quando sono scesa in spiaggia Ginevra: Vicky, stasera c'è una festa a casa di questo nostro nuovo amico, di cui abbiamo fatto conoscenza quest'anno. Vieni? Victoria: ehm... non lo conosco... Sicura che posso venire? Francesco: hey vicky sei la nostra più cara amica, certo che puoi venire. Io questo ragazzo lo conosco benissimo dall'anno scorso e non ci sono problemi. Tranquilla Victoria: va bene, allora vengo! Emma: ti mando la posizione su w******p Victoria: va bene, grazie mille! Faccio cenno di salutarli e vado a casa.
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