«La terra non sembrava più terrena. Noi siamo abituati a vedere la forma incatenata di un mostro soggiogato, ma lì, lì si vedeva il mostro in libertà. Non era terreno e gli uomini erano... No, non erano inumani. Ecco, sapete, era questa la cosa peggiore: il sospetto che non fossero inumani. Veniva a poco a poco. Ululavano e saltavano, si contorcevano e facevano delle orribili smorfie; ma quello che faceva rabbrividire era proprio il pensiero della loro umanità, simile alla nostra, il pensiero di una nostra lontana parentela con quella violenza selvaggia e appassionata. Sgradevole. Sì era abbastanza sgradevole, ma con un po’ di coraggio, bisognava ammettere che c’era in noi, sia pur debolissima, una traccia di rispondenza alla terribile franchezza di quel frastuono, l’impressione confusa ch