CAPITOLO II «Una sera, mentre me ne stavo lungo disteso sul ponte del mio battello, sentii avvicinarsi delle voci: erano zio e nipote che venivano passeggiando lungo il fiume. Misi di nuovo giù la testa sul braccio e, già mezzo assopito, udii qualcuno dire, quasi dentro al mio orecchio: “Io non faccio del male a una mosca, però non mi piacciono le imposizioni. Sono o non sono il direttore? Mi hanno ordinato di mandarlo là. È incredibile...” Mi accorsi che quei due si erano fermati sulla riva, all’altezza della prora del battello, proprio sotto la mia testa. Non mi mossi. Non mi venne neanche in mente di muovermi: avevo sonno. “È spiacevole”, grugnì lo zio. “È lui che ha chiesto all’Amministrazione di essere mandato lì”, disse l’altro, “per far vedere quello che sa fare e io ho ricevuto le