«“Il capo della Stazione Interna”, rispose secco, con lo sguardo altrove. “Grazie tante”, dissi ridendo. “E lei è il mattonaio della Stazione Centrale. Questo lo sanno tutti.” Stette zitto per un po’. “È un prodigio”, disse alla fine. “È l’emissario della pietà, della scienza, del progresso e il diavolo sa di quante altre cose.” E improvvisamente incominciò a declamare: “Per dirigere a buon fine la causa che ci è stata affidata, per così dire, dall’Europa, noi abbiamo bisogno di intelligenze superiori, di vaste simpatie, di unità di intenti.” “Chi è che lo dice?” chiesi. “Sono in molti a dirlo”, rispose. “Ci sono anche quelli che lo scrivono; ed ecco che arriva lui, un essere eccezionale, come lei dovrebbe sapere.” “Perché lo dovrei sapere?”, intervenni sorpresissimo, ma non mi badò. “Sì.