11. Mi sposai dieci mesi più tardi, dopo un breve fidanzamento e uno scandalo non poi così piccolo. Mia madre pianse per tutto il tempo, ma la cerimonia fu breve, quindi a un certo punto fu costretta a smettere. Breve, sobria e privata. La tata teneva in braccio “mio” figlio Alexander e mio fratello ogni tanto lo guardava. Avevamo parlato, io e lui. Avevamo parlato come non facevamo da tempo. Gli avevo detto che aveva delle responsabilità nei confronti degli altri: di mia madre, di me e ora anche di suo figlio. Ce ne saremmo occupati io e Louis, l’avremmo cresciuto come se fosse nostro, ma lui non doveva scomparire e non poteva più mettersi nei guai. Probabilmente Patrick non capì un accidenti e catalogò quello che gli avevo detto come la predica della sua noiosa sorellona, ma a volte m
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