XVIII. TRIBOLAZIONI DI MISS OFELIA. Il nostro amico Tom, nella sua mente ingenua, paragonava spesso la sua avventurata sorte nella schiavitù che doveva sopportare, con quella di Giuseppe in Egitto; e per verità, di mano in mano che scorreva il tempo e che le pregevoli qualità di Tom erano sempre meglio apprezzate dal suo padrone, l’analogia diveniva più sensibile. Saint-Clare era indolente e curava poco il denaro. Adolfo aveva fino allora avuto l’ufficio di provveder la casa, e siccome su questo punto egli era non meno negligente di Saint-Clare medesimo, le cose andavano in modo che il denaro pareva avesse l’ali. Ma Tom, assuefatto da parecchi anni a considerare come suoi propri gl’interessi del padrone, aveva, non senza dolore, osservato che Saint-Clare reprimeva a fatica quelle spese