XVII. LA DIFESA DELL’UOMO LIBERO. Sul cader del giorno, nella casa dei quacqueri, Rachele Halliday, movendosi qua e là senza rumore, cercava nei suoi armadi tutto ciò che, ridotto alle più brevi dimensioni, poteva esser utile ai fuggitivi pronti alla partenza in quella notte. Le ombre vespertine si stendevano dalla parte orientale, e il disco rosseggiante del sole volgeva malinconico verso l’estremo lembo dell’orizzonte; i suoi dorati e quieti raggi entravano nella cameretta dove stavano seduti Giorgio e sua moglie. Ambedue apparivano in gran pensiero, e segni di lacrime recenti si vedevano sulle loro guance. — Sì, Elisa, — disse Giorgio — so bene che quanto dici è vero. Tu sei molto migliore di me, ed io procurerò di attenermi ai tuoi consigli. Voglio rendere la mia condotta degna d’un