XXI. NEL KENTUCKY. Non increscerà al lettore di ritornare per breve tempo alla capanna dello zio Tom, nella fattoria del Kentucky, e sapere che cosa avvenisse fra coloro che vi abbiamo lasciati. Era il tramonto d’un giorno estivo; gli usci e le finestre dell’ampia sala erano spalancati, come per accogliere i soffi erranti del venticello che avessero la voglia di entrare. Il signor Shelby stava adagiato sopra un seggiolone, tenendo le gambe sopra una sedia, e fumava il sigaro del dopopranzo. Sua moglie, seduta accanto all’uscio, attendeva a un lavoro d’ago con l’aria pensosa di chi sta cercando il destro per entrare in un argomento che gli stia molto a cuore. — Non sai, — diss’ella — che la zia Cloe ha ricevuto una lettera da Tom? — Davvero? Dicesi che Tom abbia trovato degli amici laggi