IL BECCHINO Era stato abbandonato alla periferia del paese da non si sapeva chi e per un certo periodo di tempo era stato ospitato o meglio imprigionato nel recinto di un commerciante di macchine pronte per la rottamazione, che lo teneva legato tutto il giorno con un cappio di fil di ferro che, per i continui strappi della povera bestia, aveva procurato all’incolpevole animale una ferita intorno al collo, che col passare del tempo si era trasformata in piaga. Quando il cane cominciò ad emanare cattivo odore, il commerciante pensò bene di disfarsene, tagliando il fil di ferro che vietava al cane di scappare. La bestia accolse con gioia la decisione del proprietario della sua prigione e, dopo avergli ringhiato contro, per dimostrargli tutto il suo disprezzo, scappò via dal cancello trascina