LA FEDE PERDUTA Era entrato un po’ più in fretta di come faceva di solito. Apriva la porta, indugiava a guardare in strada quasi stesse per partire emigrante e volesse dare l’ultimo saluto alla sua terra d’origine, e poi lentamente e sotto l’invito di Damiano che immancabilmente gridava: la portaaa!?!, la chiudeva e si faceva cadere sulla prima sedia che gli capitava a tiro. Era quasi eccitato e, si vedeva da lontano, che aveva da raccontare qualcosa. Non attese l’invito di nessuno e ad alta voce, per attirare l’attenzione e per farsi ascoltare, cominciò: Damiano ti ricordi di Daniele, il figlio di Carlucc u’ fruttaiul, che fa il capomeccanico nella concessionaria? Ti racconto che cosa gli è successo. Non gli era mai capitato di perdere qualcosa nella sua vita, che pure era ormai lunga ed