Capitolo settimo

2351 Words

Capitolo settimo «Ma va a mori’ ammazzato!». Il volto arrossato dall’ira sporgeva dal finestrino della piccola Smart giallo canarino. Il braccio, posto al di fuori dell’abitacolo, fendeva l’aria del traffico di Roma rischiando di esser tranciato via al passaggio dei motorini che si incuneavano fra le macchine che procedevano in corso Vittorio Emanuele a velocità rallentata dal caos e dalla pioggia sottile. «Ma anvedi ‘sto scimunito, aò! Quasi me se butta sotto ‘a machina...». Paolo scartò l’ultima auto in arrivo, raggiunse il marciapiede opposto, fece una piroetta e sollevò il braccio sinistro mostrando all’autista della Smart la mano con il dito medio alzato. Poi, con un sorriso di trionfo, in pochi balzi raggiunse la tettoia dell’edicola all’angolo e vi si rifugiò sotto. Chissà che cosa

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