10. Caleb andò a mettere a letto suo figlio, gli rimboccò bene le coperte e si assicurò che avesse la bottiglietta dell’acqua a portata di mano. Poi tornò silenziosamente sulla terrazza, dove Leah dormicchiava sulla chaise longue, una coperta leggera sulle gambe. Si stese nuovamente dietro di lei e la abbracciò. Le baciò il collo. «In che senso...» mormorò lei. «Nel senso che credo che dovremmo stare insieme. Io, te, Tom. Ma anche io e te, se capisci quello che intendo. Perché mi piaci, mi piaci sempre di più». «Piaci anche a me» sorrise Leah. Caleb coprì le gambe di entrambi con la copertina e guardò il cielo stellato. «In questo momento è tutto perfetto» disse. «Fa quasi paura, da quanto è tutto perfetto». Tornò a percorrerle con la mano l’esterno della coscia, scivolando sotto al