3. Adrian ripartì cinque giorni più tardi, non prima di aver mantenuto un certo numero dei suoi propositi iniziali. Bersi metà dei presenti, per cominciare. Ripartì in una nottata più ventosa che mai, in cui l’elicottero faticò ad atterrare e in cui la luce era andata di nuovo via. Ci baciammo a lungo, sferzati dal vento, poi lui tornò a danzare la sua danza di sangue. Io rimasi su quell’isola in cui non succedeva niente, aspettando la fine della guerra o almeno un suo affievolisrsi. Il clima peggiorò ulteriormente e passammo metà della settimana successiva tappati nel faro a giocare a degli stupidi giochi di società. Gli spruzzi bianchi delle onde quasi raggiungevano la mia finestra e il vento soffiava senza sosta, ululando e gemendo. Era l’unica cosa a muoversi, insieme all’erba g