OLIVIA Non riuscivo a dormire, troppo agitata con i bellissimi volti del signor Cross e del signor Rhys che mi tormentavano mentre mi rigiravo nel letto. Rivivevo ogni istante di entrambi i nostri balli, le loro parole, la sensazione delle loro mani su di me, i loro profumi distinti. L’accento insolito del signor Rhys. Tutto. Gemetti. Nulla avrebbe cancellato le loro immagini dalla mia mente, per cui indossai una vestaglia e andai in cucina per uno spuntino. «Hai fatto faville al ballo,» disse lo zio Allen, sorprendendomi mentre entravo nella stanza. Avrei dovuto vederlo, il che era un chiaro segno del fatto che la mia mente fosse altrove. Aveva una tazza di caffè in mano, il fumo che si levava da essa. Come riusciva a bere un qualcosa di tanto forte e poi addormentarsi per me era un mis