Capitolo 2

2812 Words
{P.O.V. di Ash} "Proprio così, succhiami il cazzo" dissi alla mia prossima vittima. Lei rise e gemette mentre mi faceva un pompino. Questa sapeva cosa stava facendo. Proprio in quel momento, qualcuno bussò alla mia porta, "Chi è?" chiesi senza nemmeno pensarci. "Sono Rylee” non ragionavo quando sentivo quel nome. Proprio in quel momento, sentii il suo profumo da dietro la porta. Era... meraviglioso. Odorava di rose. Non avrei mai pensato che il profumo delle rose potesse essere così dolce. Il suo profumo mi faceva eccitare, ero sicuro che l'Omega pensasse che fosse a causa della sua bocca. "Ugh! Vattene zoccola!" urlò l'Omega. "Zitta e succhiami il cazzo!" le dissi e la spinsi nuovamente giù. Perché non riescono mai ad ascoltare quando dico loro di non parlare? Mi ricomposi e mi sdraiai lasciando che l'Omega facesse il suo lavoro. "Entra, Rylee” dopo un momento, la porta si aprì e il suo profumo mi colpì come un pugno. Il suo viso, quando vide cosa stava succedendo, era disgustato e irritato. "Cosa vuoi?" le chiesi cercando di non eccitarmi per la sua presenza. "Sai perché sono qui” disse senza emozione. Sogghignai, perché sentiva anche lei il nostro legame. Kano si stava agitando nella mia mente, dicendomi di reclamarla, ma non lo avrei fatto. Avrei portato avanti il mio piano e avrei respinto Rylee. Per quanto volessi farlo appena sveglio stamattina a colazione, sapevo che, se rimandavo, avrei cambiato idea. "Tu, qualunque sia il tuo nome, vattene di qui," dissi all'Omega, che alzò la testa scioccata. "Cosa?" "Hai sentito, vattene," "Ugh!" gemette e se ne andò sbattendo la porta. Rylee guardò la porta e poi di nuovo me. Accidenti, era così bella. No, non posso. Dovevo respingerla e in fretta. "Quindi, suppongo che anche tu lo senta, eh?" le chiesi mentre mi alzai in piedi, completamente nudo e duro, riferendomi al legame di coppia. Lei non batté ciglio vedendomi completamente nudo di fronte a lei. "Sì," "Bene, mi dispiace deludere le tue aspettative, ma se sei venuta qui pensando che ti avrei accettata come mia compagna, ti sbagli di grosso," lei mi guardò con i suoi bellissimi occhi marroni. Ma c’è qualcosa che non andava, non c’era tristezza nei suoi occhi. Non c’erano sentimenti, per niente. Questo non dovrebbe preoccuparmi, invece lo ero. Scacciai via quel pensiero. "Io, Ashford Patterson, futuro Alfa del Branco Mezzaluna, rifiuto te, Ryan Lee, come mia compagna," dissi cercando di nascondere il rimorso nella mia voce. Lei mi guardò e sorrise. Perché sorrideva? "Grazie," rispose. “Non hai idea di quanto mi renda felice il fatto che tu mi stia rifiutando in questo momento. Mi stai risparmiando l'infelicità di essere legata a te a causa dello stupido legame di coppia e l'agonia di dover essere la Luna di questo branco di disadattati, bastardi e assassini” disse con il veleno nella voce. Perché non stava soffrendo? Perché le sue parole mi stavano ferendo? “Rylee, cosa stai...”. “Io, Ryan Lee Duquesne, figlia del defunto Alfa Mitchell Jackson Duquesne del Branco Lago Argentato, accetto il tuo rifiuto” la sua accettazione mi colpì come un treno merci. Il dolore per la rottura del nostro legame mi fece perdere il fiato e caddi sul letto. Ma lei non stava soffrendo, stava bene. Era la figlia di un Alfa, era un Alfa di sangue. Sentivo le lacrime agli occhi, il mio cuore si stava spezzando e il suo no. Perché ero io a soffrire? Kano ululava di dolore nella mia testa. Stava piagnucolando. Il mio lupo, il mio lupo Alfa stava piagnucolando come un cucciolo per la perdita della sua compagna. Rylee scosse la testa e lasciò la mia stanza. Se n'era andata. Era così, la mia compagna se n'era andata. Volevo farle del male e spezzarle il cuore, ma lei spezzò il mio. Ti avevo detto di non respingerla! ringhiò Kano ferocemente. Non hai mai detto che era un'Alfa! Questo non dovrebbe avere importanza! Il suo sangue e il suo rango non dovrebbero avere importanza! Noi eravamo il suo compagno! Dovevamo amarla, apprezzarla e proteggerla! Prima che potessi dirgli qualcosa, se ne andò. Lasciandomi da solo. Non sapevo nemmeno che la nostra controparte lupo potesse farlo. Cercai di raggiungerlo, ma non ci riuscii. Il mio stesso lupo mi stava ignorando. {P.O.V. DI Rylee} Dopo aver accettato il suo rifiuto, mi sentii liberata. Tornai in cucina e mi misi a preparare la colazione. Ero in ritardo di circa dieci minuti, ma non era un grosso problema. Mentre preparavo la colazione, sentivo i mugolii di Kaleigh nella mia mente. Kaleigh, mi dispiace. Non è colpa tua, lui ci ha rifiutate per primo. Ma ho accettato il suo rifiuto senza lottare e so che ti ha fatto soffrire. Ma non così tanto come pensi. Onestamente, fa male, ma qualcosa mi dice che era destino. Perché la Dea della Luna mi avrebbe accoppiato con uno stronzo come lui? Non lo so, ma la madre ha i suoi modi e le sue ragioni. Vediamo dove ci porterà tutto questo. Sai che dopo questo fine settimana saremo sole, vero? Non posso, no, non voglio più vivere qui. Lo so. Ti sostengo. Sorrisi di nuovo alla sua risposta. Kaleigh era molto tranquilla e rilassata, come me. Dopo aver preparato la colazione e averla disposta a buffet sull'isola con uova, prosciutto, salsiccia, pane tostato e hash brown, andai in camera mia per lavorare agli inviti per la cerimonia Alfa di Ash di sabato prossimo. Fortunatamente gli inviti erano già pronti, dovevo solo scrivere tutti i nomi dei branchi invitati e spedirli per posta. Quando finii, tornai in cucina e tutti si girarono a fissarmi. Vidi Ash e i suoi occhi erano pieni di dolore. Bene, pensai tra me e me. Pensava che il suo rifiuto mi avrebbe ferita, ma alla fine gli si è ritorto contro ed ero più che certa che la mia dichiarazione di essere la figlia di un Alfa fosse il più grande schiaffo in faccia. “Rylee” mi chiamò Eric. Feci un grosso sospiro e mi avvicinai a lui. “Sì?” “Hai spedito gli inviti?”. “Ho appena finito, dovrebbero arrivare a tutti i gruppi nelle prossime 24 ore” risposi nel modo più genuino possibile. “Bene, visto che è il tuo compleanno e non hai ancora sbagliato nulla, sentiti libera di prendere una porzione di tutto”. “Grazie” risposi sinceramente. Almeno non sarei morta di fame il giorno del mio compleanno. Andai all'isola e presi il mio piatto. Era un piatto piccolo, ma andava bene. Presi una porzione di uova, una polpetta, una fetta di prosciutto, una porzione di hash brown e una bottiglia d'acqua. Tornai nella mia stanza e feci colazione in pace. Sapevo già che quello sarebbe stato il mio unico pasto della giornata, quindi pensai di assaporarlo al meglio. Mangiai un po’ di tutto e masticai almeno quindici o venti volte a boccone per cercare di farlo durare il più possibile. In questo modo, almeno, sembrava che avessi mangiato di più di quanto non fosse in realtà. Mentre mangiavo, non riuscivo a trattenere le lacrime che si formavano nei miei occhi. Ero qui, a otto ore dal mio diciottesimo compleanno, e già venivo rifiutata dal mio compagno. L'idea di avere un compagno che mi amasse, mi apprezzasse e mi proteggesse era ormai fuori discussione. Non avevo altra scelta se non accettare il mio destino: dopo sabato sera, sarei stata ufficialmente una canaglia. Tre giorni dopo “Togliti di mezzo!” Emma, la sorella di Ash, urlò spingendomi a terra. Aveva 22 anni e non era ancora accoppiata, quindi si stava comportando da stronza più del solito. In realtà, non abitava nemmeno più nella casa del branco, ma viveva per conto suo in una delle piccole case del territorio. Era qui solo per la cerimonia e non perché voleva congratularsi con Ash. Sperava di incontrare il suo compagno. Si diffuse subito la voce che anche alcuni degli Alfa e delle Beta che avrebbero partecipato alla cerimonia non erano accoppiati. Le lupe non accoppiate di questo branco stavano praticamente già pianificando i loro futuri matrimoni e le cerimonie di Luna. Mi sentivo in imbarazzo di fronte alla loro ridicola immaginazione. Oltre agli Alfa e ai Beta non accoppiati, quelli che erano accoppiati e più anziani stavano apparentemente portando con sé alcune delle loro figlie non accoppiate per vedere se sarebbero state le compagne di Ash. A loro insaputa, Ash aveva già una compagna, che aveva rifiutato. Io. Sarebbe stato piuttosto divertente vederli andare via tutti a mani vuote. Anche se, chissà, forse la Dea della Luna gli darà una seconda possibilità e sarà una gran rompiscatole come Ash. Questa sì che sarebbe una cosa che pagherei per vedere. Mi alzai e mi allontanai. Non volevo sentire il suo mal di pancia e le sue urla acute per tutta la notte. Tornai in cucina e terminai la preparazione del cibo per la cerimonia. Mi stava venendo una fottuta emicrania a causa delle continue urla acute “vattene” delle altre Omega presenti in casa e delle urla acute “mettiti al lavoro” di Nicole. Speravo segretamente di potermi sedere nella mia stanza durante la cerimonia, ma sapevo già che non sarebbe successo. Sarei stata costretta a servire una folla di quasi 400 persone. Solo un'altra notte di queste stronzate. Pensai tra me e me. Sì, solo un'altra notte. {P.O.V. di uno sconosciuto} Ero seduto sul sedile posteriore dell'auto con il mio Beta Kendrick al posto di guida. Stavamo andando nel territorio del branco Mezzaluna per assistere al trasferimento del titolo di Alfa al figlio di Eric, Ash. Mi chiedevo quando quel piccolo teppista sarebbe finalmente diventato Alfa. Odiavo questo branco con tutto me stesso, ma non eravamo necessariamente rivali, ancora. Il modo in cui Eric gestiva il suo branco era ridicolo. Trattava i suoi membri come delle merde e i suoi figli erano solo dei mocciosi viziati. Non vedevo l'ora di inserirli nella lista dei nostri rivali. Una volta completato il trasferimento del titolo di Alfa, il trattato che mio padre aveva con Eric sarebbe terminato e avrei potuto rompere il patto di neutralità che avevamo con loro. Non volevo avere nulla a che fare con un branco che faceva strage di branchi per ottenere potere e denaro. A quanto pare, l'ultimo branco di cui aveva preso il controllo era il branco Lago Argentato, poco più di otto anni fa. Avevo appena assunto il ruolo di Alfa del mio branco e la notizia si diffuse a macchia d'olio. Mio padre si pentì di aver stretto un patto neutrale con loro, ma lo fece perché all'epoca eravamo un branco più debole e io non ero ancora abbastanza grande per prendere il comando. Una volta che l'ho fatto, però, ho fatto crescere il nostro branco fino a quasi triplicare le sue dimensioni. E l'ho fatto nel modo giusto. Facendo alleanze, accogliendo i furfanti non violenti che non avevano nessun altro a cui rivolgersi e addestrando gli uomini e le donne del nostro branco a essere combattenti, segugi e cacciatori. Ora ero l'Alfa del più grande branco degli Stati Uniti centrali e il mio nome era conosciuto da tutti i lupi. “Ehi, scendi dalle nuvole e da questa dannata macchina” disse Kendrick, facendomi tornare alla realtà. “Vaffanculo, Kendrick” mormorai scendendo dall'auto. Anche se Kendrick era il mio Beta e il mio migliore amico, a volte era davvero uno stronzo. A volte mi chiedevo se avessi fatto un errore a renderlo il mio Beta. {P.O.V. di Rylee} Mentre correvo in giro per i preparativi dell'ultimo minuto, le persone si affannavano intorno alla casa del branco come polli a cui è stata tagliata la testa. Gli Alfa e i Beta degli altri branchi stavano iniziando ad arrivare e tutti i lupi non accoppiati stavano impazzendo. Doveva essere una cerimonia in cui Ash avrebbe ottenuto il titolo di Alfa da Eric, ma a nessuno importava davvero. Volevano che fosse tutto incentrato su di loro. Persino a sua sorella non importava che suo fratello diventasse il nuovo Alfa. A poco a poco, una piccola folla di ospiti e membri del branco si accomodò nel cortile per l'inizio della cerimonia. Io stavo servendo da bere ai tavoli e stavo ricevendo più che sufficienti occhiatacce dai membri del branco. Non stavo facendo nient'altro che lavorare, ma loro sentivano il bisogno di fissarmi. Comunque sia, ancora qualche ora e avrei finito con questa merda. “Ehi, sei piuttosto sexy per essere un Omega” disse qualcuno che non conoscevo. Potevo percepire che era un annoverato, ma non un Alfa. Forse un Beta. “Grazie?” dissi incerta. “Quando stacchi dal lavoro, vorrei toccare quel bel culo” disse cercando di contenere le risate. “Scusa, ma sono minorenne, dubito che tu voglia essere etichettato come pedofilo” mentii spudoratamente. Gli versai il vino e me ne andai. Lo sentii brontolare al pensiero di provarci con una minorenne. Per essere un lupo di rango, era piuttosto stupido. Il mio odore dimostrerebbe da solo che non sono minorenne. Gli uomini sono stupidi. Non vedevo l'ora di andarmene. Mancavano solo poche ore. Quando la cerimonia ebbe inizio, Eric, Ash e un Anziano erano sulla piattaforma. Eric ritirò il suo titolo di Alfa e lo passò ad Ash. L'anziano fece un discorso su come Ash potesse essere il miglior Alfa possibile, per essere equo, giusto e amorevole e bla bla bla. L'Anziano tagliò il palmo della mano di Ash, versando il sangue nel calice d'oro. Dopo che Ash fu ufficialmente annunciato come Alfa, tutti furono liberi di girovagare e mangiare. Quello fu il mio segnale per andarmene e nascondermi nella mia stanza. Mentre sgattaiolavo via dal cortile e attraversavo il salotto, sentii qualcuno afferrarmi il braccio e mi fece girare di fronte a lui. Prima ancora di vedere chi fosse, sentii un dolore acuto sulla guancia. È stato così improvviso e la forza è stata così forte che sono caduta a terra. Dopo qualche minuto, cercai di mettere a fuoco il mio cervello, alzai lo sguardo e vidi Emma. “Che cazzo fai?” fu tutto ciò che riuscii a dire. “Brutta stronza subdola! Stai cercando di farmi ammalare!” urlò. “Di cosa stai parlando?” Chiesi dal pavimento. “C'è del formaggio nelle enchiladas! Sai benissimo che sono intollerante al lattosio!”. Ma davvero? Stava dando la colpa a me perché c'era del formaggio nelle enchiladas. “Mi stai prendendo per il culo? Non ho fatto io il menu Emma, ma tua madre!”. Sputai. “E tu sei una fottuta idiota!”. “Cosa?” urlò lei. “Le enchiladas si fanno con il formaggio; è previsto nella ricetta. Cercalo su Google” mi alzai in piedi. “Il fatto che tu non lo sappia ti rende ancora più stupida di quanto sembri” la sua faccia era impagabile. Sapevo già che mi avrebbe picchiata, ma farla impazzire era piuttosto divertente. “E nessuno ti ha detto di mangiarle, idiota” quest'ultimo commento mi valse un altro schiaffo, e questa volta da parte di Nicole. “Come osi parlare così a mia figlia?” ringhiò. Non era nemmeno un vero e proprio ringhio; era più simile a un grugnito o a un rutto. “Mamma, ha detto che sei stata tu a ordinare le enchiladas al formaggio” disse Emma. “È vero”. “Mamma! Sono intollerante al lattosio!”. “Rylee! Perché non mi hai ricordato che Emma è intollerante al lattosio!”. “Non è il mio lavoro ricordarti a cosa è allergica o intollerante tua figlia. Se non riesci a ricordartelo, allora sei una madre pietosa” io e la mia boccaccia ci siamo beccate uno schiaffo, non una, non due, ma tre volte. Il terzo schiaffo mi fece cadere di nuovo a terra e sentii un calcio all'addome che mi fece perdere il fiato. “Non farlo mai più!” calcio. “Mai!” Pugno in faccia. “Mai!” Ancora uno schiaffo. “Mai!” Calcio al petto. “Non parlarmi in questo modo!” Nicole urlò con la sua voce acuta da topolina e mi diede un calcio in faccia con la punta del piede. “Vaffanculo” mormorai. Sì, non sapevo quando stare giù. Dai, continua. Vidi il suo piede che si dirigeva di nuovo verso la mia faccia, quando un enorme boato scosse l'intera casa e la fermò di botto. Non avevo idea di cosa fosse o di chi fosse, ma una parte di me era felice che fosse successo. Mi sentivo svenire quando il leggero profumo di pioggia fresca inondò i miei sensi. Poi, sentii una voce molto rilassante e allo stesso tempo molto incazzata, “ALLONTANATI DALLA MIA COMPAGNA!!!”. Ha detto “compagna”?
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