Lucius
“Signore, che bello averla tra noi.” Un vampiro china la testa e mi accoglie appena smonto dalla mia limousine. Le mie guardie gli bloccano il passaggio fino a che non faccio segno loro di spostarsi.
“Mi hanno detto che questo è il posto giusto per comprare un mutante.” Scruto l’edificio diroccato, l’atrio vuoto.
“Sì, sì, dice bene.” Dante fa una risatina e corre alla porta. “La prima metà dell’asta è finita, ma gli articoli rimasti sono sublimi, mi hanno detto. La crème de la crème. Da questa parte, prego…”
Supero l’ossequioso vampiro. Perché l’ho tramutato? Tutta la mia progenie alla fine mi ha deluso. È la mia maledizione.
Gruppi di vampiri ben vestiti mi guardano con discrezione mentre passo. Non mi aspettavo di entrare senza che mi notassero, ma con Dante che continua a starmi dietro blaterando, è come se avessi un faro puntato addosso.
Il teatro è vecchio, ma ha il suo fascino. Un lampadario di vetro risplende sopra alla mia testa. Il sipario rosso del palco è stato recentemente lavato e sistemato. Ma neanche la forte acqua di colonia o il profumo che i vampiri si sono messi può coprire l’odore di pelo mutante e di paura.
Mi hanno detto che i mutanti sono consenzienti. Che desiderano disperatamente un protettore, che accettano di essere venduti a un vampiro a cui piaccia il sangue di mutante. Ci sono sicuramente un sacco di noi pronti a pagare una bella somma per avere un animaletto da compagnia.
“Come può vedere, la ristrutturazione ha appena avuto inizio. Abbiamo lavorato per preservare l’integrità dell’architettura degli anni Venti…” Dante interrompe bruscamente la sua visita guidata appena mi siedo su una poltrona vicino al corridoio centrale.
“Signore.” Agita le mani davanti a sé. “Le abbiamo preparato un posto a metà del corridoio. Questa fila non è stata sostituita…”
“Qui va bene.” Faccio un cenno con la testa alle mie guardie del corpo, che vanno a sistemarsi attorno al posto che ho scelto. Sei dei migliori guardiani che ci si possa procurare con i soldi, le loro armi nascoste sotto alle giacche. Queste sono le guardie che la gente può vedere. Ho più livelli di protezione di quanti se ne possano immaginare. Dopo mille anni di tentativi di assassinio, si impara a organizzarsi per tempo.
Dante mi si avvicina, tentando di farmi spostare su un sedile più grande e più nuovo. “Queste vecchie poltrone hanno molle poco comode.”
Ha ragione, c’è una molla che mi si sta piantando nel sedere proprio in questo momento.
“Preferisco questo posto.” Rivolgo la mia attenzione al palco vuoto.
Nugoli di polvere danzano sotto ai fari troppo luminosi. Il sipario si increspa e la sala si riempie del mormorio del pubblico.
Allungo le gambe e ignoro il nervoso movimento delle mani di Dante. Il fatto che il vampiro voglia farmi spostare non mi è sfuggito. Continua a girarsi e a fare cenno a qualcuno sul loggione.
La mia progenie sta complottando qualcosa. Dallo sforzo che hanno impiegato per organizzare l’asta, di sicuro il loro piano è in moto da un bel po’.
Non importa. Nella mia lunga vita, ho imparato che ogni colpo al potere è molto simile agli altri.
Theophilus, uno dei vampiri da me generati, si siede qualche fila più avanti rispetto a me. Si gira e mi saluta con un cenno della testa. Rispondo al gesto e gli faccio segno di avvicinarsi.
“Signore,” dice quando arriva al mio fianco, inchinandosi. “Come posso esserle d’aiuto?”
“Quante aste sono state organizzate qui?”
Si guarda attorno nella sala scarsamente illuminata. “Parecchie. Ne sono venuto a conoscenza solo qualche mese fa. Questa è la terza volta.”
“E i mutanti sono consenzienti?”
“Assolutamente.” Fa una smorfia “Per la maggior parte sono specie rare. Senza un grosso gruppo a proteggerli, cadono preda di mutanti più forti.”
“Quindi acconsentono al trattamento?” Faccio un gesto con la mano indicando il palco. “È meglio appartenere a un vampiro?”
“Non sono un mutante, quindi non saprei. Immagino che una vita in schiavitù sia meglio di una vita in generale.”
Premo le labbra tra loro. La maggior parte dei mutanti che ho conosciuto preferiscono la libertà. Dopotutto una parte di loro è un animale selvaggio.
“Ha altre domande riguardo all’asta?” chiede Theophilus. Di tutta la mia progenie, lui è quello che con meno probabilità cospirerebbe contro di me, ma ciò non significa che non possa farlo.
“Al momento no.”
“Intende fare delle offerte, signore?”
Scruto il volto di Theophilus alla ricerca di una qualche minima emozione. Interesse, speranza, qualsiasi cosa. “Non ho ancora deciso.” Gli rivolgo un sorriso enigmatico.
“Potrebbe restare sorpreso. Molti di questi mutanti sono sottomessi di natura. Possedere una creatura così potente può essere davvero entusiasmante.”
“È un dettaglio da tenere in considerazione,” mormoro.
“Quando si ha la vita eterna, ci sono pochissimi piaceri di cui godere.” Theophilus guarda il palco e si lecca le labbra. Una spudorata dimostrazione di trepidante attesa.
Forse non c’è nulla di nefando in queste aste. Nella lunga vita di un vampiro, è facile soccombere alla noia. La noia suscita perversioni sempre più profonde.
“Quando vivi tanto quanto me, non esistono nuovi piaceri,” dico. “Ti arrangi con quelli vecchi.”
Theophilus china la testa. “Con tutto il dovuto rispetto, prenda in considerazione di presentare un’offerta stasera. Alcuni mutanti acconsentono all’asta, ma oppongono una deliziosa resistenza dopo l’acquisto. Sottometterli fornisce mesi di intrattenimento, se si riesce a prolungarlo.”
“Mesi? Mi sorprendi, Theophilus,” biascico, prendendolo all’amo. “Con la pazienza, un esperto può godere per anni di una sua vittima.”
Arrossisce. “Questi mutanti non durano anni. Dopotutto, non è possibile tramutarli.”
“Sarà come dici tu,” dico, fingendo di essere d’accordo. “Suppongo che lo splendore sbiadisca dopo qualche settimana. Qualche mese, se la vittima è speciale.”
“I mutanti sono più forti degli umani, ma nessuno può reggere alla forza di un vampiro. Alla fine si spezzano tutti.”
“Sì.” Riporto la mia attenzione al palcoscenico. “Alla fine si spezzano tutti.” Anche i vampiri.
I minuti passano e faccio finta di non notare i componenti del pubblico che mi scrutano. Unisco le punte delle dita. Stasera presenzierò all’asta fingendomi interessato. Tra un mese organizzerò una festa con un selezionato numero dei miei luogotenenti. Ma a quel punto saprò chi nella mia progenie ha tramato contro di me. Mi sono già fatto un’idea.
“Signore e signori, vi prego di prendere posto. La parte conclusiva dell’asta sta per iniziare.”
Le luci in sala si abbassano e un brivido di attesa fa vibrare l’aria. Il sipario si apre.
E lei appare.