Capitolo terzo
La mattina seguente Totò si presentò in officina in via Vincenzo Monti, puntuale come sempre. Erano le otto spaccate. All’ingresso c’era Cesare Alberti ad aspettarlo. Era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via, nonostante avesse moglie e tre figli. A giorni avrebbe compiuto cinquant’anni ma ne dimostrava dieci di meno. Lavorava da una vita sulle rosse di Maranello. Una ventina d’anni prima aveva aperto l’officina insieme a un socio, e nel giro di qualche anno era diventato il punto di riferimento per i possessori di Ferrari a Milano e non solo. Il socio era poi mancato in un incidente stradale e da quel momento Cesare aveva preso le redini dell’attività.
Sorrise nel vedere la sua Ritmo tornare tutta intera e in perfette condizioni. Non aveva avuto dubbi.
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