Se ci fosse andato a lavorare alla fine ne avrebbe schiacciata qualcuna mettendosi nei guai. La donna scomparsa si chiamava Rose Stakovsky. Era la donna di cui Swan era segretamente innamorato da cinque anni, circa, da quando lei si era presentata per chiedergli un buco in affitto. Swan riteneva che si volesse suicidare. Recentemente si era licenziata dall’ultimo ristorante a buon mercato in cui lavorava e aveva iniziato a darci dentro con la bottiglia più del solito. Abitavano nello stesso corridoio e tornando a casa, verso le sei, aveva sentito un tanfo di whisky provenire dall’appartamento di Rose. Era entrato nel piccolo bilocale trovando schegge di vetro ovunque, una pozza di Jack Daniel’s che da sotto la porta scorreva sino alla moquette sudicia del corridoio, e una busta con due