Le due sulla destra erano un piccolo studio dove lui si rinchiudeva a fare i conti e a imboscare la roba di maggior valore in una vecchia cassaforte di ghisa, e una stanza per gli ospiti. Così almeno la chiamava enfaticamente lui. Quella dove lei aveva dormito una trentina di volte e dove pensava di dormire anche il giorno prima di ritrovarsi legata come un salame al letto di un pazzo maniaco.
Per iniziare, decise di affrontare le porte sulla sinistra. La prima tappa sarebbe stata il bagno.
Afferrò la maniglia con tutta la forza che le era rimasta, la porta si aprì con un cigolio. Accese la luce toccando il più velocemente possibile l’interruttore vicino al grande specchio antico, sul lavandino.
Anche il bagno era perfettamente in ordine. Il secondo conato arrivò quando lo sguardo di Ro
