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2005 Words
«Di certo è così. Ma vivono molto comodamente. Non hanno un servo per la casa, del resto non manca loro nulla e Mrs. Martin parla di prendere un ragazzo un altr’anno.» «Mi auguro che non abbiate da trovarvi nell’imbarazzo, Harriet, quando finirà per sposarsi; voglio dire, per dover fare la conoscenza della moglie; poiché sebbene le sorelle, per via d’una educazione superiore, non debbano interamente incontrare disapprovazione, non ne segue che egli possa sposare qualcuna con la quale vi convenga avere rapporti. La disgrazia della vostra nascita dovrebbe rendervi particolarmente guardinga circa le persone con cui stringete amicizia. Non vi può esser dubbio che voi siate la figlia d’un gentiluomo, e dovete sostenere la vostra pretesa a codesta posizione con ogni mezzo in vostro potere, o ci sarà un’infinità di gente a cui piacerebbe abbassarvi.» «Certo, sì... penso che ve ne sia. Ma mentre io fo visita a Hartfield e voi siete così buona con me, Miss Woodhouse, non ho paura di ciò che può fare la gente.» «Voi comprendete assai bene, Harriet, la forza dell’ambiente ma vorrei vedervi stabilita nella buona società in modo così saldo da essere indipendente perfino da Hartfield e da Miss Woodhouse. Voglio vedervi stringere buone relazioni in modo duraturo, e a tale scopo sarà consigliabile che abbiate quante meno conoscenze difformi potrete; e perciò dico che se doveste essere ancora da queste parti quando si sposa Mr. Martin, desidererei che dall’intimità con le sue sorelle non foste tratta a fare la conoscenza di sua moglie, che probabilmente non sarà che la figlia di qualche semplice agricoltore, senza educazione.» «Certo. Sì. Non che io creda che Mr. Martin sposerebbe una che non abbia avuto qualche istruzione... e sia stata educata come si deve. Però non intendo mica di mettere la mia opinione contro la vostra... e son certa che non desidererò di conoscere sua moglie. Avrò sempre una gran considerazione per le signorine Martin, specialmente per Elizabeth, e mi spiacerebbe assai di rinunziare ad esse, perché non sono meno bene educate di me. Ma se lui sposa una donna molto ignorante e volgare, certo sarebbe meglio che io non andassi a farle visita, se mi riesce.» Emma l’osservava durante gli ondeggiamenti di questo discorso, e non vi scoprì sintomi allarmanti d’amore. Il giovanotto era stato il primo ammiratore, ma essa confidava che non vi fosse altro attaccamento, e che da parte di Harriet non vi sarebbe stata seria difficoltà contro una sua propria amichevole sistemazione. Incontrarono Mr. Martin proprio il giorno dopo, mentre passeggiavano per la strada di Donwell. Egli andava a piedi, e dopo avere rivolto a Emma uno sguardo rispettoso, guardò la sua compagna con la più schietta soddisfazione. A Emma non dispiacque di avere questa opportunità di esame; e avanzando di pochi metri, mentre Harriet e Mr. Martin parlavano insieme ben presto col suo occhio pronto poté sufficientemente farsi una idea del giovanotto. Il suo aspetto era molto lindo, ed egli pareva un giovane giudizioso, ma la sua persona non aveva altri vantaggi; e quando lo si fosse messo a confronto con dei signori, Emma pensò che egli avrebbe perduto tutto il terreno che aveva guadagnato nella simpatia di Harriet. Harriet era suscettibile alle creanze; spontaneamente aveva osservato la gentilezza del padre di Emma con ammirazione mista a meraviglia. Mr. Martin aveva l’aspetto di uno che non conoscesse che cosa fossero le belle creanze. Non rimasero insieme che pochi minuti, poiché Miss Woodhouse non doveva esser fatta attendere; e allora Harriet venne verso di lei correndo col volto sorridente, e piena d’una agitazione che Miss Woodhouse sperava di calmare prontamente. «Pensate, capitar proprio d’imbatterci in lui! Com’è strano! È stato proprio un caso, ha detto, che egli non abbia girato per Randalls. Non credeva che passassimo mai per questa strada. Credeva che di solito passeggiassimo in direzione di Randalls. Non gli è ancora riuscito di procurarsi il Romanzo della foresta. Aveva tanto da fare l’ultima volta che è stato a Kingston che se l’è dimenticato, ma ci torna domani. Com’è strano che ci sia capitato d’incontrarlo! Ebbene, Miss Woodhouse, è come ve lo immaginavate? Che pensate di lui? Vi sembra proprio brutto?» «È brutto, assai, non c’è dubbio, brutto parecchio; ma questo è nulla rispetto alla sua completa mancanza di signorilità. Non avevo diritto di aspettarmi molto, e molto non mi aspettavo; ma non avevo idea che potesse essere così zotico, così completamente privo di distinzione. Me l’ero immaginato, debbo confessarlo, un grado o due più vicino ai modi distinti.» «Certo,» disse Harriet in tono mortificato, «non è signorile quanto un vero signore.» «Credo, Harriet, che dal momento che avete fatto la nostra conoscenza siete stata più volte in compagnia di alcuni signori, di quelli così veri, che voi stessa dobbiate essere stata colpita dalla differenza con Mr. Martin. A Hartfield avete visto eccellenti esempi di uomini istruiti e di bei modi. Sarei sorpresa se, dopo averli veduti, poteste di nuovo trovarvi in compagnia di Mr. Martin senza accorgervi che egli è un essere molto inferiore, anzi, senza rimaner sorpresa di averlo mai trovato simpatico prima. Cominciate a sentirlo adesso? Non siete rimasta colpita? Son certa che dovete essere rimasta colpita dal suo aspetto goffo e dai suoi modi bruschi, e dalla rozzezza della sua voce, che alla distanza a cui mi trovavo, sentivo che era affatto priva di modulazione.» «Certo lui non rassomiglia a Mr. Knightley. Non ha l’aria così distinta e un modo di camminare come Mr. Knightley. La differenza mi pare abbastanza evidente. Ma Mr. Knightley è un uomo così elegante!» «Mr. Knightley ha un’aria così indiscutibilmente superiore, che non è giusto paragonare Mr. Martin con lui. Non ne trovereste uno su cento con “signore” così chiaramente scritto in fronte come Mr. Knightley. Ma egli non è il solo signore che voi abbiate avvicinato negli ultimi tempi. Che ne dite di Mr. Weston e di Mr. Elton? Paragonate Mr. Martin con l’uno o con l’altro. Paragonate il loro portamento, il loro modo di camminare, di parlare, di tacere. Dovete scorgere la differenza.» «Oh, sicuro! C’è una gran differenza. Ma Mr. Weston è quasi un vecchio. Mr. Weston dev’essere sulla cinquantina.» «E questo rende ancor più preziose le sue buone maniere. Più uno invecchia, Harriet, più importa che le sue maniere non siano cattive, più spicca e riesce disgustosa ogni chiassosità, o grossolanità, o goffaggine. Quel che è tollerabile in un giovane, è detestabile con gli anni. Mr. Martin è goffo e brusco adesso; come sarà quando avrà gli anni di Mr. Weston?» «Dio solo lo sa davvero!» Rispose Harriet, piuttosto solennemente. «Ma si può indovinare assai. bene. Sarà un agricoltore completamente grossolano e volgare, affatto noncurante delle apparenze, e preoccupato solo del guadagno e delle perdite.» «Se sarà così, sarà una pessima cosa.» «Quanto la sua occupazione lo assorba già, è molto evidente dal fatto che egli ha dimenticato di ricercare il libro che avevate raccomandato. Aveva troppo la testa al mercato per pensare ad altro: che è proprio come dev’essere, per un uomo che vuol far quattrini. Che ha da vedere coi libri? Ed io non ho alcun dubbio che egli farà soldi e diventerà col tempo un uomo ricchissimo; e la sua mancanza di cultura e la sua rozzezza non devono turbare noi.» «Mi meraviglio che non si sia ricordato del libro,» fu tutto quello che Harriet seppe rispondere, e lo disse con un tono così dispiaciuto che Emma pensò di poter contare che questo sentimento si sarebbe fatto strada da sé. Perciò ella non disse nulla per qualche tempo. Poi ricominciò così: «Per un certo verso, forse, le maniere di Mr. Elton sono superiori a quelle di Mr. Knightley o di Mr. Weston. Han più gentilezza. Si potrebbero più sicuramente raccomandare come modello. C’è in Mr. Weston una franchezza, una vivacità, quasi un’asprezza, che, in lui, piace a tutti, perché insieme c’è tanta bonomia: ma ciò non andrebbe come tipo da essere copiato. E neanche la maniera diretta, decisa, autoritaria di Mr. Knightley, sebbene a lui vada a pennello; il suo aspetto, la sua figura, la sua posizione paiono permetterla; ma se un giovanotto si mettesse a copiarlo non sarebbe sopportabile. Al contrario io credo che si potrebbe senza rischio raccomandare a un giovane di prendere per modello Mr. Elton. Mr. Elton è di buon carattere, allegro, servizievole e gentile. Mi pare che negli ultimi tempi si sia fatto più gentile che mai. Non so se egli abbia in animo di entrare nelle grazie di una di noi due, Harriet, aumentando di dolcezza, ma mi par di notare che le sue maniere son più dolci di quanto solevano. Se ci mette qualche intenzione, deve essere per ingraziarsi voi. Non vi ho ripetuto che cosa ha detto di voi l’altro giorno?» E a questo punto riferì un caldo elogio personale che aveva cavato da Mr. Elton, e a cui ora rese pienamente giustizia; e Harriet arrossì e sorrise, e disse che Mr. Elton le era sempre parso molto simpatico. Mr. Elton era proprio la persona su cui Emma s’era fissata per scacciare dal cuore di Harriet il giovane agricoltore. Pensava che sarebbe stato un eccellente matrimonio; e soltanto troppo manifestamente desiderabile, naturale, e probabile, perché a lei ne venisse molto merito progettandolo. Temeva che fosse ciò che ognuno dovesse pensare e predire. Non era tuttavia verosimile che qualcuno la battesse quanto alla data del suo progetto, poiché le era balenato alla mente proprio la prima sera che Harriet era venuta a Hartfield. Più ci pensava, più si persuadeva della sua convenienza. La situazione di Mr. Elton era quanto mai adatta: lui era un vero e proprio signore, senza bassi legami di parentela; al tempo stesso non apparteneva a una famiglia che potesse sollevare una legittima obiezione contro la dubbia nascita di Harriet. Aveva per lei una casa piena d’ogni comodo, ed Emma s’immaginava una rendita più che sufficiente; poiché sebbene la parrocchia di Highbury non fosse ampia, si sapeva che egli aveva del suo; e faceva gran conto di lui come d’un giovane di buon carattere, benintenzionato, rispettabile, senza nessuna deficienza per ciò che fosse utile comprendere o sapere del mondo. S’era già accertata che egli riteneva Harriet una bella ragazza e questo, ella confidava, con sì frequenti occasioni d’incontrarsi a Hartfield forniva una base sufficiente da parte di lui; e da parte di Harriet, c’era da dubitar poco che l’idea di essere scelta da lui avrebbe avuto tutto il peso e l’effetto abituali in simili casi. Ed egli era davvero un giovane simpaticissimo, un giovane che sarebbe potuto andare a genio ad ogni donna non troppo difficile. Era ritenuto molto avvenente; la sua persona era generalmente molto ammirata, sebbene non da Emma, poiché mancava ai suoi lineamenti l’eleganza di cui essa non sapeva fare a meno: ma la ragazza che poteva appagarsi di un Robert Martin che cavalcava per la campagna per cercarle noci, avrebbe agevolmente potuto essere conquistata dall’ammirazione di Mr. Elton. Capitolo V «Non so quale possa essere la vostra opinione Mrs. Weston,» disse Mr. Knightley, «su questa grande intimità tra Emma e Harriet Smith, ma a me pare una cosa cattiva.» «Una cosa cattiva! Davvero pensate che sia una cosa cattiva? E perché?» «Credo che nessuna delle due possa giovare all’altra.» «Mi sorprendete! Emma deve far del bene a Harriet; e col fornirle un nuovo oggetto d’interesse, si può dire che Harriet faccia del bene a Emma. Ho veduto crescere la loro intimità col più vivo piacere. Come la pensiamo diversamente!... Credere che non possano giovarsi l’una all’altra! Questo sarà, di certo, il principio d’una delle nostre liti intorno ad Emma, Mr. Knightley.» «Forse credete che io sia venuto apposta per bisticciarmi con voi, sapendo che Weston è fuori, e che dovete combattere da sola.» «Mr. Weston certo mi sosterrebbe, se fosse qui, poiché su questo punto la pensa esattamente come me. Ne parlavamo non più tardi di ieri, e ci trovavamo d’accordo a dire che fortuna era per Emma che ci fosse in Highbury una ragazza come Harriet per farle compagnia. Mr. Knightley, permettete che vi dica che non siete un giudice obiettivo in questo caso. Siete così avvezzo a vivere da solo, che non sapete il valore d’un compagno; e forse nessun uomo può essere un buon giudice del conforto che una donna prova nella compagnia di una del proprio sesso, dopo esserci stata abituata per tutta la vita. Posso immaginarmi perché Harriet Smith solleva la vostra obiezione. Non è il tipo di giovinetta superiore che dovrebbe essere l’amica di Emma. Ma d’altra parte, siccome Emma desidera di vederla meglio istruita, ciò servirà a stimolarla a leggere di più lei stessa. Leggeranno insieme. So che ha questa intenzione.»
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