Ma egli s’era immaginato che lei fosse innamorata di lui; questa evidentemente doveva essere stata la conclusione a cui era giunto; e dopo essersi sfogata per un po’ su quest’apparente incoerenza di modi cortesi e di presunzione, Emma, per un senso d’ordinaria onestà, fu obbligata a fermarsi e ad ammettere che la sua propria condotta verso di lui era stata così compiacente e affabile, così piena di cortesia e di premura, che supponendo che rimanesse inosservato il suo reale motivo, avrebbe potuto giustificare un uomo di penetrazione e di delicatezza ordinarie, come Mr. Elton, nell’immaginarsi d’essere decisamente un favorito. Se lei aveva così male interpretato i sentimenti di lui, aveva ben poco diritto di meravigliarsi che lui, con il proprio interesse ad accecarlo, si fosse sbagliato sui sentimenti di lei.
Il primo e peggiore errore era imputabile a lei. Era una sciocchezza, era un vero e proprio torto, prendere una parte così attiva nel cercare di affiatare così due persone. Era un avventurarsi tropp’oltre, un presumere troppo, un prendere alla leggera ciò che doveva esser serio, un fare un gioco d’astuzia di ciò che doveva essere semplice. Emma era molto preoccupata e umiliata, e decise di non impicciarsi più di tali faccende.
«Ecco qui,» diceva, «che a forza di discorsi ho convinto la povera Harriet ad affezionarsi parecchio a quest’uomo. Non fosse stato per me, forse non avrebbe mai pensato a lui, e certo non avrebbe mai fondato alcuna speranza su di lui, se io non l’avessi assicurata del suo attaccamento, poiché essa possiede la modestia e l’umiltà che io solevo attribuire a lui. Oh, se mi fossi limitata a persuaderla a non accettare il giovane Martin! Su questo punto io avevo pienamente ragione. Qui ho agito bene; ma li mi sarei dovuta fermare, e avrei dovuto lasciare il resto al tempo e al caso. Io la presentavo nella buona società, e le davo l’opportunità di piacere a qualcuno degno d’essere conquistato; non avrei dovuto tentare di più. Ma ora, povera ragazza, la sua pace è rovinata per qualche tempo. Non sono stata per lei una vera amica; e se essa non dovesse sentire profondamente questa delusione, io non saprei davvero chi altri potrebbe essere un partito desiderabile per lei... William Coxe... Oh, no! Io non potrei tollerare William Coxe... un giovane avvocato insolente.»
Si fermò per arrossire e ridere della sua ricaduta, e poi riprese a riflettere in modo più serio e deprimente su quel che era stato, e che poteva essere, e che doveva essere. La dolorosa spiegazione che essa doveva dare a Harriet, e tutto quel che avrebbe sofferto la povera Harriet, insieme con l’imbarazzo degl’incontri futuri, le difficoltà di continuare o di porre termine ai rapporti, di domare i sentimenti, di nascondere i risentimenti, e d’evitare lo scandalo, bastarono a tenerla occupata in tristissime riflessioni per un altro po’ di tempo, e alla fine si coricò senza esser giunta a nessuna conclusione se non al convincimento d’aver preso un terribile abbaglio.
A una giovinezza e a una naturale gaiezza come quelle di Emma, sebbene soffrano un temporaneo offuscamento la notte, il ritorno della luce non può mancare di portare un ritorno di vivacità. La giovinezza e la gaiezza del mattino offrono una felice analogia, e operano in modo possente; e se l’infelicità non è così acuta da far tenere gli occhi aperti, sicuramente condurranno a sensazioni di mitigata pena e di più viva speranza.
Emma s’alzò la mattina più disposta a consolarsi di quando si era coricata, più pronta a vedere alleviamenti del male che doveva affrontare, e a confidare di uscirne in modo tollerabile.
Era un gran conforto che Mr. Elton non fosse davvero innamorato di lei o così particolarmente amabile da rendere penoso il deluderlo - che l’indole di Harriet non fosse di quella specie superiore in cui i sentimenti sono acutissimi e tenacissimi - e che non ci fosse bisogno che alcuno venisse a sapere quel che era accaduto, eccetto le tre persone interessate, e specialmente che suo padre dovesse soffrirne un momento di inquietudine.
Questi erano pensieri assai confortanti; e la vista d’un bel po’ di neve per terra le apportò un altro sollievo, ché benvenuta era ogni cosa che potesse giustificare la separazione di loro tre per il momento.
Il tempo era favorevolissimo a lei; sebbene fosse Natale, ella non poteva recarsi in chiesa. Mr. Woodhouse si sarebbe sentito molto infelice se sua figlia l’avesse tentato, cosicché essa era salvaguardata dal provocare o dal ricevere idee spiacevoli e non confacenti. Il suolo coperto di neve, e l’atmosfera in quello stato incerto tra il gelo e il disgelo, che tra tutti è il meno propizio al movimento, ogni mattina iniziandosi con pioggia o neve, e ogni sera disponendosi a gelare, fecero si che per molti giorni essa rimase in un’onorevolissima prigionia. Nessun rapporto possibile con Harriet se non per missiva; niente chiesa per lei la domenica più che il giorno di Natale; e nessun bisogno di trovare scuse per l’assentarsi di Mr. Elton.
Era un tempo che avrebbe potuto plausibilmente costringere chiunque a restare in casa; e sebbene essa sperasse e credesse che egli davvero trovasse conforto in qualche compagnia, era molto piacevole aver suo padre così contento di esser solo a casa sua, troppo cauto per mettere il naso fuori, e udirlo dire a Mr. Knightley, che nessuna specie di tempo poteva tener completamente lontano da loro.
«Ah, Mr. Knightley, perché non restate a casa come il povero Mr. Elton?»
Questi giorni di forzata reclusione, se non ci fossero state le sue private perplessità, potevano essere assai confortevoli, poiché tale appartarsi si confaceva a meraviglia a suo cognato, i cui sentimenti dovevano esser sempre molto importanti pei suoi compagni; ed egli aveva, inoltre, così completamente eliminato il suo cattivo umore di Randalls, che la sua amabilità non venne mai meno durante il resto del suo soggiorno a Hartfield. Egli era sempre piacevole e cortese, e parlava affabilmente di tutti. Ma con tutte le speranze di gaiezza, e tutto il conforto presente dell’indugio, era tuttavia così sospeso su di lei quel temibile momento della spiegazione con Harriet, che riusciva impossibile ad Emma d’aver l’animo in pace.
Capitolo XVII
Mr. e Mrs. John Knightley non furono trattenuti a lungo a Hartfield. Il tempo migliorò presto abbastanza da permettere di partire a quelli che dovevan partire; e Mr. Woodhouse dopo aver, secondo il solito, cercato di persuadere la figlia a rimanere con tutti i suoi bambini, fu obbligato a veder andar via tutta la comitiva, e a tornare alle sue lamentazioni sul destino della povera Isabella; la quale povera Isabella, che passava la sua vita con coloro di cui era infatuata, piena dei loro meriti, cieca ai loro difetti, e sempre innocentemente affaccendata, avrebbe potuto essere un modello di retta felicità femminile.
La sera dello stesso giorno in cui partirono recò una missiva di Mr. Elton a Mr. Woodhouse, una missiva lunga, garbata, cerimoniosa, per dire, coi migliori saluti di Mr. Elton, «che intendeva lasciare Highbury la mattina seguente recandosi a Bath, dove, cedendo alle insistenze di alcuni amici, s’era impegnato a passare alcune settimane, ed era molto spiacente dell’impossibilità in cui si trovava, per varie circostanze di maltempo e di affari, di congedarsi personalmente da Mr. Woodhouse, delle cui amichevoli gentilezze egli avrebbe sempre serbato grati sensi e se Mr. Woodhouse aveva ordini, sarebbe stato felice di servirlo».
Fu un’assai piacevole sorpresa per Emma. L’assenza di Mr. Elton proprio in questo momento era esattamente quanto si poteva desiderare. Essa l’ammirava molto per averla combinata sebbene non sapesse dargli molto credito per la maniera in cui era annunciata. Non si sarebbe potuto esprimere risentimento in forma più chiara che in una cortesia verso suo padre, dalla quale essa era così evidentemente esclusa. Essa non aveva neanche parte nei suoi convenevoli iniziali. Il nome di lei non veniva fatto; e in tutto ciò v’era un cambiamento così impressionante e v’era una tale sconsiderata solennità di commiato nelle sue dimostrazioni di gratitudine, che dapprima essa pensò che non sarebbero potuti sfuggire al sospetto di suo padre.
Ma gli sfuggirono. Suo padre rimase tutto preso dallo stupore d’un viaggio così improvviso, e dai suoi timori che Mr. Elton non potesse giungerne sano e salvo alla fine, e non vide nulla di straordinario nel suo linguaggio. Fu una missiva molto utile, perché provvide loro fresca materia di pensiero e di conversazione per tutto il resto della loro serata solitaria. Mr. Woodhouse parlò delle sue apprensioni, ed Emma era d’umore così sollevato da poterle dissipare con tutta la sua abituale prontezza
Adesso risolvette di non tener più all’oscuro Harriet. Aveva ragione di ritenerla quasi guarita della sua infreddatura, ed era desiderabile che essa avesse tutto il tempo possibile per superare l’altro suo guaio prima che tornasse quel signore. Perciò si recò il giorno immediatamente successivo da Mrs. Goddard, per sottoporsi alla necessaria penitenza della comunicazione; e fu una penitenza severa. Dovette distruggere tutte le speranze che aveva così industriosamente alimentate; apparire nella parte antipatica di colei che era preferita, e riconoscere che aveva giudicato male e s’era sbagliata di grosso in tutte le sue idee in proposito, in tutte le sue osservazioni, le sue convinzioni, le sue profezie per le ultime sei settimane.
La confessione rinnovò completamente la sua prima vergogna e la vista delle lacrime di Harriet la fece pensare che non avrebbe più considerato se stessa con benevolenza.
Harriet sopportò la notizia molto bene - senza biasimare nessuno - e dimostrando in tutto e per tutto tale franchezza d’indole e umile opinione di se stessa, che dovevano in quel momento colpire molto favorevolmente l’amica.
Emma era in uno stato d’animo tale da apprezzare al massimo la semplicità e la modestia, e tutto ciò che era amabile e che avrebbe dovuto attirar l’affetto, sembrava trovarsi dalla parte di Harriet, non dalla sua. Harriet non riteneva di doversi lamentare di nulla. L’attaccamento d’un uomo come Mr. Elton sarebbe stato una distinzione troppo grande. Essa non avrebbe potuto mai meritare Mr. Elton... e soltanto un’amica così parziale e gentile come Miss Woodhouse l’avrebbe potuto ritenere possibile.
Le sue lacrime caddero in abbondanza, ma il suo dolore era così ingenuo, che nessuna dignità avrebbe potuto renderlo più rispettabile agli occhi di Emma, ed essa ascoltò Harriet e tentò di consolarla con tutto il cuore e l’intelletto, davvero convinta per il momento che Harriet era, di loro due, la donna superiore e che rassomigliarle avrebbe contribuito al suo proprio benessere e alla sua felicità più di quanto non potessero la genialità o l’intelligenza.
Era un po’ troppo tardi per lei accingersi ad essere ingenua e ignorante; ma lasciò Harriet sentendo confermata ogni sua anteriore risoluzione d’essere umile e circospetta, e di reprimere la fantasia per tutto il resto della sua vita. Ora, il suo secondo dovere, inferiore soltanto a quello verso suo padre, era di promuovere il benessere di Harriet, e di cercar di dimostrarle il suo affetto con qualche metodo migliore che col tentare di combinarle un matrimonio. La fece venire a Hartfield e le dette prova della più costante bontà, procurando di tenerla occupata e di divertirla, e, coi libri e con la conversazione, di farle passar di mente Mr. Elton.
Sapeva che ci sarebbe voluto un po’ di tempo perché ciò avvenisse completamente; e poteva supporre se stessa un giudice soltanto mediocre di tali faccende in generale, e molto poco capace di simpatizzare con un attaccamento per Mr. Elton in particolare; ma le sembrava ragionevole che all’età di Harriet, e con la completa estinzione d’ogni speranza, si sarebbe potuto ottenere tal progresso verso uno stato di calma per il tempo del ritorno di Mr. Elton, da permettere loro d’incontrarsi di nuovo negli ordinari rapporti di conoscenza, senza alcun pericolo di tradire sentimenti o di inasprirli.
Harriet riteneva Elton tutto perfetto, e sosteneva che egli non aveva eguale per prestanza fisica o per bontà e, in verità, si dimostrava più risolutamente innamorata di quanto Emma avesse previsto; ma pure le appariva così naturale, così inevitabile lottare contro un’inclinazione del genere non contraccambiata, che Emma non poteva comprendere che potesse continuare per molto con la stessa forza.
Se Mr. Elton, al suo ritorno, avesse reso la propria indifferenza così evidente e chiara com’essa non poteva dubitare che si sarebbe dato gran cura di fare, non poteva immaginare che Harriet persistesse a porre la propria felicità nella vista o nel ricordo di lui.
Il loro essere fissati, e fissati in modo così assoluto, nello stesso luogo, era un male per ciascuno, per tutt’e tre. Nessuno di loro poteva allontanarsi, o effettuare un sostanziale cambiamento d’ambiente. Dovevano seguitare a incontrarsi, e adattarsi a questa situazione.