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2037 Words
Il loro tragitto a questo casolare isolato scendeva per la stradina della Pieve, una stradina che si distaccava ad angolo retto dalla via principale, larga sebbene irregolare, del paese, e, come può indovinarsi, conteneva la benedetta dimora di Mr. Elton. Dapprima si passava dinanzi ad alcune case scadenti, poi, a circa un quarto di miglio lungo la stradina, sorgeva la canonica; una casa antica e non molto buona, quasi vicino alla strada quant’era conveniente. Non godeva d’una posizione molto comoda; ma il proprietario attuale l’aveva abbellita parecchio; e, così com’era, non sarebbe stato possibile che le due amiche vi passassero davanti senza rallentare il passo e rivolgervi gli occhi. L’osservazione di Emma fu: «Eccola qui. Qui uno di questi giorni verrete voi e il vostro libro d’indovinelli.» E quella di Harriet: «Oh, che casa graziosa! Che casa incantevole! Ecco lì le tendine gialle che Miss Nash ammira tanto!» «Non passo da questa parte spesso ora,» disse Emma, mentre proseguivano, «ma allora, ci sarà uno stimolo, e a poco a poco verrò a conoscere intimamente tutte le siepi, i cancelli, gli stagni e gli alberi svettati di questa parte di Highbury.» Vide che Harriet in vita sua non era mai stata dentro la canonica, e la sua curiosità di visitarla era così viva che, a giudicare dalle manifestazioni esteriori e dalle probabilità, Emma poteva solo classificarla, come prova d’amore, con l’opinione di Mr. Elton circa il «pronto ingegno» di Harriet. «Vorrei tanto che potessimo riuscirci,» disse lei; «ma non posso immaginare nessun pretesto tollerabile per entrare: nessuna domestica di cui io desideri informazioni dalla sua governante, nessuna comunicazione da parte di mio padre.» Ci pensò su, ma non poté immaginare niente. Dopo un reciproco silenzio di alcuni minuti, Harriet ricominciò: «Mi sorprende tanto, Miss Woodhouse, che voi non siate sposata o in procinto di esserlo! Affascinante come siete!...» Emma rise, e rispose: «Il mio essere affascinante, Harriet, non è abbastanza per indurmi al matrimonio; debbo trovare io pure affascinanti gli altri... almeno uno. E non solo non mi sposerò per adesso, ma ho pochissima intenzione di sposarmi mai.» «Ah!... Così dite; ma non posso crederci.» «Bisognerebbe che vedessi una persona molto superiore a tutti coloro che ho visto finora, per sentirmi tentata; Mr. Elton, sapete - riprendendosi - è fuori discussione; e non desidero di vedere una tale persona. Preferirei di non essere tentata. Davvero non posso vivere meglio di così. Se dovessi sposarmi, dovrei prepararmi a pentirmene.» «Dio mio! Com’è strano sentir parlare così una donna!...» «Non sento nessuno dei consueti allettamenti al matrimonio che sentono le donne. Se dovessi innamorarmi, certo, la cosa sarebbe diversa! Ma io non mi sono innamorata mai; non è la mia tendenza, o la mia indole; e non credo che lo sarò mai. E, senza amore, son sicura che sarei una sciocca a mutare una situazione come la mia. Di denaro non ne abbisogno; d’occupazione non ne abbisogno; di posizione sociale non ne abbisogno, credo che poche donne maritate son per metà padrone a casa dei loro mariti di quanto lo sono io a Hartfield; e mai e poi mai potrei sperare d’essere così veramente amata e importante; così sempre la prima e sempre infallibile agli occhi di qualunque uomo come lo sono a quelli di mio padre.» «Ma rimanere zitella per tutta la vita, come Miss Bates!» «Immagine più formidabile non potreste presentare, Harriet; e se io pensassi di rassomigliare mai a Miss Bates, così sciocca, così soddisfatta di sé, così sorridente, così uggiosa con le sue chiacchiere, così priva di discernimento e di raffinatezza, e così proclive a raccontare ogni cosa relativa a ognuno intorno a me, io mi sposerei subito domani. Ma sia detto tra noi, sono convinta che non ci può essere somiglianza alcuna, se non nel fatto di non essere maritate.» «Ma pure, sarete una zitella! E ciò è così terribile!» «Non importa, Harriet, non sarò una povera vecchia zitella; ed è solo la povertà che rende il celibato spregevole agli occhi d’un pubblico generoso! Una donna sola, con una rendita limitatissima, dev’essere una vecchia zitella ridicola, sgradevole! Lo zimbello di ragazzi e di giovinette; ma una donna sola, facoltosa, è sempre rispettabile, e può essere assennata e piacevole come chiunque altro. E la distinzione non va proprio tanto contro la schiettezza e il buon senso del mondo come appare a tutta prima, perché una rendita molto limitata tende a restringere la mente e a inacidire il carattere. Coloro che stentano a vivere, e che son forzati a vivere in una società molto piccola e di solito molto inferiore, posson bene essere meschini e scontrosi. Questo, tuttavia, non calza per Miss Bates; essa è soltanto troppo bonacciona e sciocca per andarmi a genio ma, in genere, essa garba moltissimo a ognuno, sebbene sia nubile e povera. La povertà non ha certo ristretto la sua mente; io credo davvero, che se avesse un solo scellino al mondo, ne darebbe via probabilmente la metà; e nessuno ha paura di lei: e questo costituisce un grande fascino.» «Dio mio, ma che farete? Come impiegherete il vostro tempo quando sarete vecchia?» «Se io conosco me stessa, Harriet, la mia è una mente attiva, affaccendata, con moltissime risorse indipendenti; e non vedo perché dovrei trovarmi con le mani in mano a quaranta o a cinquant’anni più che a ventuno. Le consuete occupazioni dell’occhio, della mano e della mente d’una donna mi saranno aperte allora come adesso; o con variazioni senza importanza. Se io di segno di meno, leggerò di più; se rinunzio alla musica, lavorerò di tappezzeria. E quanto a persone a cui interessarmi e affezionarmi, che invero è il gran motivo d’inferiorità, e la cui assenza è realmente il gran male da evitare nello stato nubile, sarò ben provvista, con il darmi cura di tutti i bimbi d’una sorella che amo tanto. Ce ne sarà abbastanza, con ogni probabilità, da somministrare ogni genere di sensazione di cui può aver bisogno una vita declinante. Ce ne sarà abbastanza per ogni speranza e per ogni timore; e sebbene il mio affetto per nessuno di loro possa eguagliare quello d’un genitore, ciò corrisponde alle mie idee di vita felice più di ciò che è maggiormente caldo e cieco. I miei nipoti e le mie nipotine!... Avrò sovente presso di me una nipotina.» «Conoscete la nipote di Miss Bates? Ossia, so che dovete aver la vista un centinaio di volte... ma avete rapporti?» «Oh, sì! Siamo sempre forzati ad avere rapporti ogni volta che essa viene a Highburv. Tra parentesi, questo quasi basterebbe a disgustarmi d’una nipote. Dio liberi! Per lo meno, che io debba mai per metà seccar la gente con tutti i Knightley messi assieme, quanto lei con Jane Fairfax. Il solo nome di Jane Fairfax dà la nausea. Ogni lettera di lei vien letta una quarantina di volte; i suoi complimenti a tutti i suoi amici fanno il giro parecchie volte; e se essa manda alla zia il modello d’una pettorina, o se ricama un paio di giarrettiere per la nonna, non si sente parlare d’altro per un mese. Desidero per Jane Fairfax ogni bene, ma essa mi annoia a morte.» Stavano ora avvicinandosi al casolare, e tutti i temi oziosi furono messi in disparte. Emma era molto compassionevole; e le sventure dei poveri eran sicure di venire alleviate dal suo interessamento e dalla sua bontà, dal suo consiglio e dalla sua pazienza, quanto dalla sua borsa. Essa sapeva fare con loro, era indulgente per la loro ignoranza e le loro tentazioni, non aveva aspettative romantiche di straordinaria virtù da parte di coloro pei quali l’educazione aveva fatto sì poco; s’immedesimava con pronta simpatia coi loro malanni, e sempre offriva il proprio aiuto con altrettanta intelligenza che benevolenza. Nel caso presente, veniva a visitare malattia e povertà insieme; e dopo essere rimasta là tutto il tempo che poté dare conforto e aiuto, lasciò il casolare con tale impressione della scena da farle dire a Harriet, mentre riprendevano il cammino: «Questi sono gli spettacoli, Harriet, che fanno bene. Come fanno sembrare futile ogni altra cosa!... Ora io mi sento come se non potessi pensare ad altro che a questi poveretti per tutto il resto del giorno; eppure, chi può dire quanto poco ci metterà tutto ciò a svanire dalla mia mente?» «Verissimo,» disse Harriet. «Poveretti! Non si può pensare ad altro.» «E davvero non credo che l’impressione si cancellerà così presto,» disse Emma, mentre attraversava la bassa siepe e il gradino vacillante che terminavano lo stretto e sdrucciolevole sentiero dal casolare all’ingresso del giardino e le riconducevano sulla stradina. «Non credo che si cancellerà,» ripeté, fermandosi a guardare di nuovo tutto lo squallore esterno del luogo, e a considerare lo squallore ancor più grande che aveva visto dentro. «Oh, no, davvero, Dio mio!» Disse la compagna. Seguitarono a camminare. La stradina faceva una leggera curva, passata questa, apparve immediatamente Mr. Elton; e così vicino da dare ad Emma solo il tempo di aggiungere: «Ah! Harriet, ecco che si presenta un improvviso cimento per la nostra perseveranza nei pensieri buoni. Ebbene,» disse sorridendo, «spero che possa concedersi che se la compassione ha prodotto uno sforzo, e qualche sollievo pei sofferenti, ha fatto tutto ciò che veramente importa, e se noi simpatizziamo con gl’infelici, basta fare tutto quel che possiamo per essi, il resto è vuota simpatia, il cui solo effetto è d’affliggere noi stessi.» Harriet fece appena in tempo a rispondere: «Oh, Dio certo», prima che Mr. Elton le incontrasse. Tuttavia i bisogni e le sofferenze della povera famiglia furono il primo argomento che abbordarono. Egli si avviava a fare una visita a quella famiglia. Ora avrebbe rimandato questa visita; ma ebbero un’interessantissima conversazione intorno a quel che poteva e doveva farsi. Indi Mr. Elton tornò sui suoi passi per accompagnarle. «Imbattersi in una faccenda di questo genere,» pensò Emma, «incontrarsi in un piano di beneficenza: ciò produrrà un grande aumento d’amore da ambe le parti. Non mi stupirei se dovesse portare alla dichiarazione. Lo dovrebbe, se io non fossi qui. Vorrei poter essere altrove.» Nel suo desiderio di separarsi da loro per quanto le era possibile, Emma poco dopo prese un sentierino un po’ rialzato a fianco della strada, lasciando loro in questa. Ma non era lì da due minuti, che vide che le abitudini di dipendenza e d’imitazione di Harriet portavano lassù lei pure e che, insomma, in un momento entrambi sarebbero stati dietro di lei. Questo non andava; essa si fermò immediatamente, col pretesto di riallacciarsi uno stivaletto, e curvandosi in modo da sbarrare il sentiero, li pregò d’aver la cortesia di andare avanti, e lei li avrebbe seguiti in mezzo minuto. Essi fecero com’era detto loro; e quando Emma giudicò ragionevole d’aver finito col suo stivaletto, ebbe il conforto di poter prolungare il suo indugio, ché la raggiunse una bambina dal casolare, la quale, secondo gli ordini, s’avviava con la sua brocca per andare a prendere del brodo a Hartfield. Camminare accanto a questa bambina, e parlare a lei e interrogarla, era la cosa più naturale del mondo, o lo sarebbe stato, se essa avesse agito allora senza premeditazione; e in questo modo gli altri potevano ancora proseguire senza alcun obbligo di attenderla. Tuttavia, senza volere, essa si veniva avvicinando a loro; il passo della bambina era rapido, e quello dei due piuttosto lento; ed Emma se ne preoccupava tanto più in quanto essi erano evidentemente impegnati in una conversazione che li interessava. Mr. Elton parlava animatamente; Harriet l’ascoltava con attenzione soddisfatta; ed Emma, avendo mandato innanzi la bambina, cominciava a pensare come poter rimanere addietro un po’ di più, allorché entrambi si voltarono, e lei fu obbligata a raggiungerli. Mr. Elton stava ancora discorrendo, ancora occupato a esporre qualche interessante particolare; ed Emma provò non poco disappunto quando s’accorse che egli stava solo raccontando alla sua bella compagna la riunione che aveva avuto luogo il giorno prima dal suo amico Cole, e che essa arrivava al momento del formaggio di Stilton, di quello del Wiltshire settentrionale, del burro, del sedano, della barbabietola e di tutto quel che si serve alla fine del pranzo. «Ciò avrebbe presto condotto a qualcosa di meglio, naturalmente.» Si consolò con questa riflessione. «Ogni cosa interessa tra gente che si ama; e ogni cosa può servire a introdurre il soggetto che sta a cuore. Se solo io potessi essere rimasta lontana un po’ di più!» Ora seguitarono a camminare insieme tranquillamente, finché apparve alla vista il recinto della casa canonica, e allora un’improvvisa risoluzione, di far almeno entrare Harriet in quella casa, fece sì che di nuovo Emma trovasse che qualcosa proprio non andava con la sua scarpa, e rimanesse indietro per accomodarla di nuovo. Allora essa strappò il laccio, e gettandolo abilmente in un fosso, fu obbligata a pregarli di fermarsi, e a riconoscere la sua incapacità a rimettersi in sesto in modo da poter camminare fino a casa senza troppo disagio.
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