Dopo non molto che le signore si trovavano nel salotto, le altre signore arrivarono nei loro vari gruppi. Emma osservò l’ingressso della sua piccola amica particolare; e se non poté esultare della sua dignità e della sua grazia, poté non soltanto trovarne adorabile la fiorente soavità e la maniera ingenua, ma anche godere di tutto cuore di quell’indole leggera, gaia, aliena da sentimentalismo, che le concedeva tanto sollievo di piacere in mezzo alle pene d’un affetto deluso. Eccola là seduta, e chi avrebbe potuto indovinare quante lacrime aveva sparso di recente? Essere in compagnia, ben vestita lei stessa e vedendo ben vestiti gli altri, sedere e sorridere e mostrarsi bella, e non dir niente, bastavano per la felicità del momento. Jane Fairfax appariva superiore nell’aspetto e nelle moven