E la fiancata del treno, il modo in cui era sventrata, gli interni distrutti, bruciati, l’odore insopportabile di carne bruciata... «Signore» disse, stringendo più forte la sua mano. «Signore, andiamo via». Lui annuì. «Sì, maggiore Lin, ha ragione. Non è... sano». Tornarono indietro camminando piano, evitando i detriti, a passi cauti. Lyndon mollò la sua mano quando fu il momento di togliersi elmetto e sovrascarpe, per riprenderla subito dopo con la massima naturalezza. Lawson dell’HSA le lanciò una lunga occhiata, ma non disse niente. Nemmeno sull’elicottero si staccò da lei, almeno per i primi minuti. Sciolse le dita dalle sue solo quando il cielo tornò a essere blu e pulito. - «Vorrei parlarle ancora di un paio di cose, maggiore». Erano nell’atrio su cui si apriva la porta blind