6. Quando aprii gli occhi ero in una piccola stanza bianca illuminata al neon. Ero in mutande e reggiseno. Non faceva né troppo caldo, né troppo freddo. Ero su un letto stretto, metallico, con le lenzuola bianche. C’era un piccolo lavandino, un water, basta. Muri candidi. Porta candida. Un passavivande inserito nel muro, lì accanto. Niente finestre. Mi alzai a sedere. Mi girava la testa. Arrivai alla porta e iniziai a batterci sopra con il palmo della mano. «Dove sono? Che cosa volete! Aprite!» iniziai a urlare. Sentii un sibilo e l’aria assunse uno strano odore. Cercai di non respirare, ma era inutile. Caddi a terra e tutto diventò di nuovo nero. +++ Mi risvegliai ed ero legata. Nuda e legata. La situazione peggiorava ogni volta in cui aprivo gli occhi e iniziai a pensare che la v