VI. L’inizio dell’orroreA Pellucidar un momento vale l’altro. Non c’erano notti che potessero mascherare il nostro tentativo di fuga. Tutto doveva essere fatto in pieno giorno – tutto tranne quello che dovevo fare nell’appartamento sotto l’edificio. Così decidemmo di mettere subito alla prova il nostro piano, per timore che i Mahar che lo avevano reso possibile si svegliassero prima che li raggiungessi; ma eravamo condannati alla delusione, perché non appena raggiungemmo il piano principale dell’edificio e ci dirigemmo verso i pozzi sottostanti, incontrammo gruppi di schiavi che si affrettavano, spinti da una imponente guardia Sagoth, a uscire dall’edificio verso il viale sottostante. Altri Sagoth sfrecciavano qua e là in cerca di altri schiavi, e nel momento in comparimmo ci ritrovammo a