Jean annuì. «Il mio creatore». Si guardò attorno, raccogliendo le idee. Quel posto era lugubre, ma anche stranamente affascinante. Le ombre sul marmo scuro, le luci deboli e calde, quell’atmosfera da tempio pagano... «È riuscito a liberarsi» la riportò alla realtà Xavier. «Già. È fuggito, ma è stato seguito. Uomini armati. Mercenari. Ci siamo nascosti in una masseria nel sud dell’Italia. Sette di noi. Ci hanno attaccati». Lo guardò in quegli occhi scuri e infossati, eppure così incredibilmente luminosi. «Li abbiamo uccisi tutti». Xavier sembrò riflettere profondamente sulla cosa. «Devono avervi creduti indifesi. Siete quanto di più simile ci sia a un essere umano, in un certo senso. Ma non hanno tenuto conto dell’esperienza, vero?». Il suo viso impassibile si contrasse in una smorfia