***
“Trenta giorni per trasformare Milano in quella che fu Mogadiscio”, fece Osman con aria quasi trasognata. Il somalo giocava a fare il teatrante per comprendere a sua volta di che pasta fosse fatto Mario.
L’aspetto dell’italiano poteva risultare ingannevole, simile a quello di un impiegato, un uomo tranquillo, ma Osman non ne era del tutto convinto. Nei suoi occhi coglieva una luce che aveva già visto anche in altri personaggi simili a lui, in apparenza pacifici, ma nel concreto spietati calcolatori.
“Ti saranno assegnati degli obiettivi. Dovrai attenerti a essi secondo le modalità che stabiliremo insieme e non dovrai andare oltre. Operazioni semplici, ma che richiedono rigore”, puntualizzò Mario, sottolineando il fatto che Osman avrebbe dovuto sempre rendere conto a lui e che la cat
