La massa di persone procedeva incurante, gli sguardi assenti simili a quelli di una schiera di anime lugubri e penitenti di un dipinto medioevale. Ognuno badava solo a se stesso o ai propri congiunti, sforzandosi di raggiungere l’invisibile meta che ancora non si scorgeva. Di fronte a loro si stagliava la sagoma scura del padiglione ferroviario. La fiumana di uomini, donne e bambini era diretta a quel simulacro cadente, ultima testimonianza di ciò che quel luogo era un tempo, prima della sua dismissione.
Improvvisamente dalla folla sopraggiunse un uomo che Kalifa non aveva mai visto prima, ma con il quale stava condividendo il medesimo destino; costui provvidenzialmente lo aiutò a sorreggere Binta. In due riuscirono a rimetterla in piedi e la tennero sollevata da terra. La donna non riusc
