3 Alina Adesso Ci incontrammo in aeroporto. Ero agitatissima. Continuavo a pensare a tutte le cose orrende che sarebbero successe di sicuro. Vedete... Marvin lo conoscevo. Il peggio che potesse capitare era che iniziasse a parlare con vero entusiasmo di scarpe e vestiti, un comportamento sospetto, ma non c’erano leggi che vietassero agli etero di interessarsi di moda. Di Mike-il-marito-in-affitto non sapevo assolutamente nulla. Quantomeno si presentò con un outfit passabile: jeans, camicia bianca e giacca beige dal taglio anonimo. Così vestito, le donne si giravano e rischiavano di ruzzolare sui propri trolley per fissarlo. A proposito di valige, la sua valigia era una tracolla floscia. La mia valigia era un trolley rigido. «Uhm, ciao. Ora ci diamo del tu, giusto?». «Credo che sia