16.
Andai nelle stanze di Marie. Dovevo parlarle. Nel frattempo la notte era calata e probabilmente l’unico che si sarebbe presentato a cena sarebbe stato Pierre, ovvero l’ultimo che ne avrebbe avuto bisogno.
Una giovane cameriera, quando arrivai, mi disse che la signorina era già a letto. Dalla stanza dove dormiva la sua vecchia servitrice proveniva un sonoro russare.
«Non importa. La vado a svegliare, è una faccenda urgente. Tu puoi anche sloggiare fino a domattina».
Non ero stato molto gentile, ma non ero proprio dell’umore giusto per sentirmi rimbrottare anche dalle cameriere. Per quanto me lo meritassi.
Andai dritto verso la stanza da letto di Marie.
Non era una mossa molto discreta, ma finalmente mi rendevo conto che il danno era già fatto e che i pretendenti non erano scompars
