6. «Senti solo se la mia logica ha un senso» le disse Roy, non appena si svegliò. Apparentemente le aveva fatto la posta come una volpe con la pernice, perché lei non aveva neanche ancora aperto gli occhi. Forse aveva aspettato guardando il suo volto con urgenza finché le sue palpebre non avevano tremolato, senza tuttavia volerla svegliare. Tutto questo Jena non lo pensò compiutamente, piuttosto lo vide nel suo cervello mentre ancora lui doveva finire di pronunciare le parole. Aprì gli occhi. Roy sedeva sul letto a gambe incrociate, in mutande. Il suo corpo rivelava il lavoro che era costato al suo proprietario. I muscoli erano sottili ma molto delineati, senza nessun indizio di grasso, né della burrosità infantile che permane sullo stomaco di certi uomini. Aveva alcune cicatrici sbia