4. «Quanti anni avevi?» gli chiese lei più tardi. Mentre Roy era nella doccia si era fumata una sigaretta accanto alla finestra, lo si capiva dall’odore e dalla temperatura dell’aria. Roy mollò l’accappatoio umido sulla poltrona e si mise a letto così com’era, nudo. Era irritato, frustrato, offeso senza un perché, e avrebbe volentieri fatto a meno di parlarne. Nella doccia aveva provato a masturbarsi, ma non era venuto a capo di nulla. Tipico. Pensò di dirle che non erano affari suoi, ma ormai iniziava a capire come funzionava Jena: avrebbe solo insistito. «Ventotto» rispose, quindi. «Non è una bella cosa da fare a un ventottenne», considerò lei. Si staccò dalla finestra e andò verso il letto. Ci salì sopra a quattro zampe, nuda com’era, gli occhi grigi simili a quelli di una gatta.