3. Nel morbido letto matrimoniale in cui si sentiva sola da due anni, avesse o meno compagnia, Jena sperimentò quel particolare tipo di black-out che coglie le persone solo dopo che hanno pianto. Si addormentò quasi all’istante, con la faccia contro lo stomaco del killer, la sua peluria morbida e profumata che le solleticava il naso. Il killer scansionò con attenzione la stanza, alla luce fioca che filtrava dalle tende tirate. Non c’era niente di speciale da vedere. Un armadio quattro stagioni di legno scuro, con un’anta aperta sopra alla quale si ammonticchiavano vari abiti femminili; una poltrona sotto alla finestra, anche questa coperta di abiti; due comodini che reggevano instabili pigne di libri e un paio di fotografie di Alexander Nabokov scattate non più di cinque anni prima; un q