CAPITOLO DICIASSETTE Era ridicolo, pensò Avery, che un diciottenne potesse farla sentire tanto sconfitta, sola e imbarazzata. Era una delle parti meno entusiasmanti dell’essere la madre di una teenager sul punto di fare il suo ingresso nel mondo reale. Di ancora peggio però c’era la convinzione di essere un fallimento come madre. Ciò che turbava veramente Avery era che una volta tornata a casa dal bar, aveva voluto seppellire totalmente il suo senso di fallimento nel lavoro. Ma era proprio quello che aveva creato problemi nel suo rapporto con Rose. Frustrata, prese i documenti di lavoro dalla borsa del computer e li gettò sul tavolino da caffè. Sospirò e andò verso il frigo. Si prese un momento per scegliere tra birra o vino e finì seduta al tavolo con un bicchiere pieno di moscato. Ebb