XXIV La corteggerò come il leone corteggia la leonessa. (J. Home, Douglas ) Mentre in altre parti del castello si stavano svolgendo le scene che abbiamo descritto, l'ebrea Rebecca attendeva la propria sorte in una torre lontana e isolata dove era stata condotta da due rapitori mascherati. Entrata nella piccola cella, si trovò di fronte una vecchia megera che canticchiava tra sé una nenia sassone, come per battere il tempo della danza che il suo fuso disegnava sul pavimento. Quando Rebecca entrò, la megera alzò la testa e fissò la bella ebrea con quell'astio invidioso con cui la vecchiaia e la bruttezza, specialmente se unite a condizioni miserevoli, tendono a guardare la gioventù e la bellezza. «Tu devi alzarti e andare via, vecchio grillo, - disse uno degli uomini - lo ordina il