7.
Le porte del furgone vennero aperte dall’esterno. Venni spinta giù da un uomo in mimetica e questo creò un po’ di confusione tra i “soldati” a terra. Abbacinata dalla luce improvvisa, barcollai verso di loro, con le mani legate dietro alla schiena.
A Santos bastò quella frazione di secondo in cui i nostri rapitori restarono a guardare la donna nuda e sporca di sangue che incespicava verso di loro, apparentemente legata.
Se avessero pensato si sarebbero resi conto che i conti non tornavano. Avevo le caviglie libere, mentre quando mi avevano caricata le avevo legate. In realtà avevo liberi anche i polsi, solo che li tenevo dietro alla schiena. Infine, l’uomo in mimetica che mi aveva spinta giù non era il loro compagno.
Non si aspettavano nulla del genere.
Eravamo in uno spiazzo sterr
