«Sei e mezza». «Resterebbe giusto quell’oretta da riempire in qualche modo». Dee si voltò per lanciargli un’occhiata di falso rimprovero, ma le parole le morirono in gola. Elegante e soddisfatto, Olivier stava entrando nella galleria. Ovviamente aveva attaccata al braccio una tizia alta tre chilometri, sulla ventina, con un vestito lungo più o meno come una t-shirt e con dei lunghi capelli castano-ramati. «Che razza di merda» borbottò. «Mh?». Dee lo indicò appena con il mento. «Io sono amica di Rebecca... non lui. È venuto apposta per rompermi le palle». «Lei potrebbe essere amica di Rebecca. O comunque interessata alle sue foto» considerò James, in tono neutro. «Sì, certo» diede un sarcastico colpo di sopracciglia Dee. «È ancora incazzato perché l’ho liquidato con poco. Non avrebbe