5. Quando Galia entrò nella sua stanza, Cole era steso sul latto a pancia in su, le braccia intrecciate dietro la nuca. Il letto, per inciso, era troppo corto per lui. Si voltò verso la porta, vide che era lei e si alzò in piedi di scatto. «Padrona!» Galia sospirò. «Smettila con questo “padrona”. Sul serio, è imbarazzante. Prova a dire “Lady Galia”?» Lui sbatté le palpebre. «Lady Galia» ripeté. Galia si sedette sul suo letto e batté un paio di pacche sul materasso accanto a sé. «Vieni, siediti». Cole si sedette e la guardò. Occhi scuri e preoccupati, sempre preoccupati. «Com’è andata la tua giornata?» Lui rifletté per un istante. «Non bene». «Quale parte non è andata bene?» Un lieve sospiro. «Leggere. Non ci arrivo». «È quello che ha detto la signorina Amos?» Cole annuì. Lei