CAPITOLO TREDICI Data l’ora tarda, la seguente riunione all’A1 fu piccola. Ad Avery andava bene, anzi, preferiva che fosse così. All’1:10 del mattino, si sedette a capo tavola con un Connelly dall’aria sconvolta alla sua sinistra. O’Malley era seduto accanto a lui, e c’erano Finley e Ramirez all’altro capo del tavolo. Nell’edificio era presente anche qualche agente della Scientifica, ma erano impegnati a lavorare in laboratorio, facendo del loro meglio per collaborare con gli uomini di Cambridge per riuscire a trovare qualcosa, qualsiasi cosa, che avrebbe dato un solido indizio sul caso. L’unico straccio di informazione che avevano sull’ultimo corpo veniva dalle impronte digitali. Il nome della ragazza era Sophie Lentz. Era una diciannovenne al secondo anno dell’Emerson College. In quel