Quando si muoveva, io mi muovevo con lui, come se riuscissi a leggere i suoi pensieri, le sue intenzioni. Era una strana reazione, ma, in qualche modo, mi sentivo collegata a lui. Come fossimo un tutt’uno. E la sua fiducia in sé stesso era palese. Non aveva il minimo dubbio. Nessuna paura.
La sua sicurezza mi fece calmare come nient’altro avrebbe potuto farlo. Non avrebbe perso. Era… invincibile.
Il che non aveva senso. Gli altri erano più grossi. Più forti.
Mi morsi il labbro e guardai Rezz per cercare di leggere le sue reazioni mentre osservava i tre che si affrontavano nell’arena. Mi sorprese mentre lo guardavo e indicò il combattimento con un cenno del capo. “Il tuo compagno è un Cacciatore, piccola umana. Guarda, così potrai capire cosa significa.” Grugnì e incrociò le braccia, app
