12. Doveva potare le rose, così aveva detto ad Albion. Ma era una scusa, e lo sapeva benissimo anche lui. Del giardino posteriore, tra l’altro, si occupava una ditta due volte alla settimana e Emma non aveva la più pallida idea di come si potassero le rose. O se si potassero, per quel che contava. Quello che Emma aveva fatto sul serio, quindi, era starsene in piedi davanti a uno dei cespugli di rose, guardando al di là della siepe con lo sguardo perso nel vuoto, come una perfetta psicopatica. Warad era morto e ormai Emma aveva realizzato appieno la realtà della cosa. Morto. Morto per aver deciso di lasciarle crescere il bambino. Per aver aiutato il suo compagno a liberarsi di un legame che... che onestamente Emma non capiva neppure come funzionasse. Shubad era sembrata così... soggiog