Appena l’ascensore si apre mi solleva e mi carica in spalla. Inizio ad urlare ma mi colpisce il sedere
“Non farmi incazzare di più ! Stai zitta e ferma! ” Ringhia colpendomi ancora
Decido di stare ferma. Magari si calma!
Vengo sbattuta in macchina, e mentre percorriamo la strada verso casa la sua mano stringe la mia coscia con forza.
Mugugno da dolore e cerco di scostarla ma inutilmente.
Se stringe ancora così mi rimarrà il segno!
Appena la macchina si ferma e lui molla la presa, scendo velocemente ma vengo subito agguantata e sbattuta sulla sua spalla.
“Lo sai che più ti opponi e peggio sarà vero?”
Mi blocco. E’ serio?
Arriviamo in camera da letto vengo sbattuta sul letto. Cerco di alzarmi ma lui mi inchioda con lo sguardo.
Ok Ariel , pensa ! Ormai hai capito che se ti ribelli peggiori la situazione.
“D’accordo... Cosa vuoi?” Lo guardo. Cambiando atteggiamento magari riesco a calmarlo.
In un primo momento è sorpreso, poi sembra riprendersi e assottiglia gli occhi.
" Ah, piccola sei troppo innocente per capire cosa voglio ...” Lentamente si avvicina al letto leccandosi le labbra.
Il rumore del campanello che squilla come impazzito lo interrompe. Si volta ringhiando e si dirige velocemente fuori dalla camera.
Lo seguo mantenendo le distanze, magari trovo il modo di sfuggirgli.
Quando apre la porta la figura di Ginger si fionda su di lui.
Cosa vuole? Riprendere quello che stavano facendo?
Mi sale la nausea. Ma questa donna non ha proprio rispetto per se stessa o per suo marito? Poi li guardo e capisco ... Sono uguali! Sono proprio fatti l’una per l’altro!
“Che ci fai qui? Vai dal tuo maritino!” Si scosta arrabbiato.
Certo che sarà furioso! Non sarà abituato a prenderle di santa ragione! Sogghigno.
“Mi ha cacciata Steven! Ti prego non so dove andare!” Lo prega lei cercando di buttargli le braccia al collo. Ma lui la scansa con forza.
“Non sono problemi miei! Vai in albergo! Per me puoi dormire anche in strada!” La allontana.
La donna mi guarda furiosa “È per lei? Che cos’ha questa puttana più di me?” Fa per venirmi incontro ma lui la trattiene per poi spingerla verso la porta.
“Non chiamarla così! Qui l’unica puttana sei tu! Sparisci!” Le urla contro mentre la scaraventa fuori sbattendole la porta in faccia.
Non capisco. Sbaglio o mi ha difesa? Perchè l’ha cacciata?
Si volta e si avvicina lentamente a me “Adesso a noi due piccola..”
Mi riprendo e con uno scatto inizio a correre. Non ho idea di dove andare ma ho deciso che non starò qui ferma e buona!
“Sai ho scoperto che più resisti e più mi eccito!” Lo sento dietro di me.
Per colpa di questi stramaledetti tacchi inciampo e cado per terra. Lo vedo incombere sopra di me.
Mi prende in spalla e inizia a camminare ridendo mentre io scalcio e urlo.
Raggiungiamo una stanza, chiude la porta a chiave e mi molla sul letto. Mi guardo intorno.
Siamo in una camera che non ho mai visto. È completamente spoglia a parte il letto e una cassettiera.
Si avvicina a questa e vedo che fruga in un cassetto. Mi alzo e corro alla finestra cercando di aprirla ma è bloccata.
Mi volto e lo vedo che si sta sbottonando la camicia. In mano ha una corda e un pezzo di stoffa.
Ora ho veramente paura. Che vuole farmi?
Mentre si sfila la camicia si avvicina ghignando “Adesso ti farò stare io ferma e zitta!”
Con forza mi solleva e mi butta sul letto bloccandomi con il suo corpo. Riesce a legarmi il pezzo di stoffa coprendomi la bocca.
Poi con maestria prende la corda e inizia a legarmi i polsi alla spalliera del letto.
Si alza guardandomi soddisfatto. Ma ha dimenticato le mie gambe. Inizio a scalciare come una forsennata colpendolo più volte. Per il contraccolpo cade all’indietro giù dal letto.
Quando lo vedo rialzarsi capisco subito di aver fatto una cazzata. Il suo sguardo mette i brividi. Si avvicina lentamente e mi afferra le caviglie e le lega ai piedi del letto. Sono imbavagliata e legata.
“Finalmente! Zitta e ferma!!” Sorride soddisfatto iniziando a camminare intorno al letto .
Urlo dalla rabbia ma si sentono solo dei versi strozzati. Cosa vuole fare?
Si allontana ed entra in quello che credo essere un bagno. Sento l’acqua scorrere nella doccia.
Mi ha legata ed imbavagliata per farmi stare zitta e ferma? E poi si fa una doccia? Quest’uomo è pazzo!
Sento che canticchia sotto la doccia. Provo a liberarmi ma più mi muovo e più le corde si stringono. Che razza di nodi ha fatto? Mugugno dal dolore.
Quando riappare sulla porta ha solo un misero asciugamano sui fianchi. Chiudo gli occhi per non guardarlo. Non voglio che mi distragga con il suo corpo. Forse era meglio se anche mi bendava !
Sento una mano accarezzarmi una caviglia e spalanco gli occhi. Lo vedo di fronte in piedi di fronte a me che mi fissa.
Si china e si mette in ginocchio tra le mie gambe. No! Cosa vuole fare ? Inizio ad agitarmi e urlare.
Non ottengo molto a parte la sua risata.
Si corica sopra di me appoggiandosi sui gomiti e mi fissa negli occhi. E’ troppo vicino! Giro la testa di lato per non vederlo, ma con una mano afferra il mio viso e lo sposta di fronte al suo.
Poi fa una cosa che mi spiazza totalmente. Poggia le labbra sulla mia bocca e chiude gli occhi. Per fortuna c’è il fazzoletto a dividerci. Perchè diavolo mi stà baciando?
Urlo attraverso la stoffa e vedo che riapre gli occhi di scatto.
“Per farti stare zitta dovrò trovare qualcos’altro da metterti in bocca!” sorride maligno.
Sbarro gli occhi. Non intenderà quello che penso vero?
“Poi il pervertito sarei io?” Ride lo stronzo. Abbassa la testa e inizia a leccarmi e succhiarmi il collo per poi abbassarsi verso i miei seni. Sposta la scollatura scoprendo i miei seni e continuando a leccare e succhiare.
Perchè è fissato con i succhiotti? Accidenti mi erano appena passati gli ultimi che mi ha fatto!
Mentre prende in bocca il mio capezzolo destro iniziando a leccarlo e succhiarlo mi scappa un mugolio. Non è colpa mia se è piacevole!
“Piccola così mi ecciti !” Mugugna sul mio seno.
Sul serio? Devo ancora capire cosa non lo eccita!
Inizia a strusciare il suo bacino contro di me facendomi sentire la sua erezione. Sposta le mani sotto il mio sedere e mi stringe le natiche muovendomi contro di lui.
“Lo senti com’è duro per te?” Continua a strusciare la sua erezione contro la mia intimità.
Dovrei esserci abituata ormai, ma le sua parole mi fanno venire la pelle d’oca.
Ignoralo Ariel! Volto lo sguardo verso la finestra e cerco di non pensare a quello che stà facendo.
Ci sto riuscendo finchè sento le sue dita che percorrono il mio sedere fino ad arrivare alla mia intimità. La accarezzano da dietro e sento di essere bagnata. Dannazione a me!
“C’è un lago qua sotto... ” Continua ad accarezzarmi facendomi bagnare sempre più.
Non riesco a trattenermi dal mugugnare ancora. Gli occhi iniziano a riempirsi di lacrime dalla frustrazione.
Allontana una mano e sento alzarsi il mio vestito. Poi vedo volare il suo asciugamano nella stanza. Non c’è niente a separare le nostre intimità.
Quando sento la punta della sua erezione strusciare tra le mie pieghe inizio a singhiozzare.
Un calore mi investe il basso ventre mentre continua a strusciare la sua punta sulla mia intimità più velocemente.
“Calda e bagnata per me...Chissà come sei stretta e rovente qua dentro... ” Sussurra roco.
Arrossisco dall’imbarazzo. Perchè deve dire queste cose?
Poi alza la testa e mi guarda negli occhi continuando a strusciarsi “Vuoi che ti faccia venire?” Sorride sornione. Il suo sguardo è puro desiderio.
Porca.Di. Una.Miseria.
Con uno sforzo che sorprende me per prima, riesco a negare con la testa piangendo.
I suoi occhi mi guardano increduli. Si ferma continuando a scrutarmi cercando forse di capire cosa mi passa per la testa. Impossibile, non lo so neppure io!
Si alza liberandomi dal suo peso con un sospiro frustrato. Mi fulmina con lo sguardo e mi ghiaccia con le sue parole.
“La vuoi sapere la verità Ariel? Anche se fai tanto la santerellina sei eccitata anche più di me! Solo non lo vuoi ammettere!”
Mi fissa duro per attimi infiniti per poi voltarsi e lasciarmi da sola nella stanza.