Abbiamo lasciato la festa in silenzio. L’ho seguito con lo sguardo basso per non guardarlo in faccia. Non voglio vedere la sua espressione soddisfatta!
Quando scendiamo dall’auto si affianca a me e mi accarezza la schiena. Mi irrigidisco.
Non voglio che mi tocchi, non dopo quello che è successo.
Mi scosto istintivamente senza alzare lo sguardo.
Non so come comportarmi. Anche se lo assecondo lui fa sempre quello che vuole.
Con un sospiro frustrato si avvia verso la porta di casa ed entra.
Che si aspetta? Mi ha toccata con la forza!
Un brivido mi percorre il basso ventre ripensando alle sensazioni che ho provato.
Che mi succede? Perchè sono venuta?
E’ colpa sua! Con la sua esperienza farebbe eccitare qualunque donna!
Entro lentamente in casa chiudendomi la porta alle spalle.
E ora che faccio?
Non mi sono mai sentita così insicura in tutta la mia via.
Lo odio per come mi ha ridotta!
Riprenditi Ariel! Tu non sei così! Respira!
Alzo le spalle, mi tolgo le scarpe e raggiungo la camera da letto. Per fortuna non c’è traccia di lui.
Velocemente vado in bagno e mi lavo freneticamente.
Voglio cancellare ogni traccia di lui e di quello che è successo.
Quando finalmente mi corico in un angolo del letto sento la porta aprirsi e subito mi immobilizzo. Sento che si stà spogliando e senza rendermene conto inizio a singhiozzare.
“Non farmi incazzare Ariel o sai cosa ti aspetta!” Ringhia.
Questa volta che ho fatto? Non posso neppure piangere? Non capisco proprio cosa vuole quest’uomo!
Ci provo ma non riesco proprio a fermare le lacrime.
Improvvisamente sale sul letto e si infila sotto le lenzuola. Mi afferra per un fianco e mi gira verso di lui. Mi circonda con le braccia bloccandomi contro il suo corpo.
“Non toccarmi ti prego..” Sussurro sempre piangendo.
Infila una mano sotto la mia maglietta accarezzandomi la schiena e l’altra sotto i calzoncini massaggiandomi il sedere.
“Non mentire. Lo sento che mi vuoi. Il tuo corpo freme ogni volta che lo sfioro.” Mormora mentre bacia dolcemente il mio collo.
“Adesso dormi.” Si ferma ma non sposta le mani tenendomi intrappolata al suo corpo.
Dopo un tempo infinito mi addormento sfinita e in lacrime.
◆◆◆
Un mugolio mi risveglia dal mio sonno.
Perchè c’è così caldo?
Cerco di muovermi ma all’improvviso un dolore al seno mi fa gridare.
Sbarro gli occhi e vedo il mio capo sopra di me con la faccia sul mio petto.
“Le tue tette sono fantastiche .... Sono come una droga..” Mugugna mentre continua a leccare e succhiare prima un seno e poi l’altro.
Cerco di alzare le braccia per allontanarlo ma mi accorgo che sono immobilizzate dalle sue mani.
Caccio un urlo quando mi fa un succhiotto più forte. “Basta! Mi fai male!”
Mi dimeno cercando di scrollarmelo di dosso. “Si! Brava! Muoviti!” Ansima contro il mio seno.
Mi accorgo che le mie gambe sono intorno alla sua vita.
Ma come ci sono finita in questa posizione?
Mi fermo immediatamente e allontano le gambe. Lui però inizia a strusciarsi contro di me. Sento la sua erezione sfregare contro la mia intimità e una sensazione di calore mi colpisce.
“No... Non di nuovo ti prego...” Lo imploro.
Dopo una stoccata più forte si stacca e mi guarda intensamente. Solleva una mia mano e con forza la porta al mio inguine.
Che stà facendo?
Cerco di tirare via la mano ma è troppo forte.
Scosta i miei pantaloncini e spinge le mie dita facendole scorrere lungo la mia intimità.
“Lo senti come sei bagnata? Te l’ho già detto! Non mentire a te stessa... ” Sussurra roco.
Sgrano gli occhi. Non ho parole.
Pensa sul serio quello che ha detto?
Porta le mie dita nella sua bocca. “Mhm... Dolce come il miele...” Mugugna chiudendo gli occhi.
Un calore improvviso mi invade . Come può essere così sexy questo stronzo?
Quando si alza mi riprendo e con un balzo corro verso il bagno chiudendomi dentro.
Mi faccio l’ennesima doccia sfregandomi con forza.
Esco e mi guardo allo specchio. Vedo altri due succhiotti sul seno e sbuffo esasperata.
“Vieni fuori Ariel” L’urlo che sento mi blocca.
Non oso muovermi, non sapendo cosa fare. Oggi è sabato per cui non dobbiamo andare in ufficio. Che avrà in mente di fare?
Rientro titubante in camera e lo cerco con lo sguardo. E’ davanti all’armadio vestito in jeans e maglietta. Lo fisso incredula. Perchè è così bello? Vestito sportivo è anche più sexy...
Vedo che tira fuori dei vestiti e li lancia sul letto. Poi il suo sguardo mi colpisce.
“Vestiti! Abbiamo un appuntamento a pranzo.” Mi ordina guardandomi freddamente.
Al mio sguardo interrogativo sbuffa e si allontana verso la porta.
“I miei genitori vogliono conoscere la mia fidanzata.” Mentre esce sgancia la bomba lasciandomi senza parole.
Fidanzata? Stà scherzando vero? Che significa?
Con mille pensieri in testa mi vesto e lo raggiungo, cercando di dare un senso alle sue parole.
“Non farti troppe illusioni Ariel! Devi solo far finta di essere la mia fidanzata. Ginger a quanto pare non riesce a tenere la bocca chiusa!” Sbotta arrabbiato.
Ma è serio? Pensa sul serio che io voglia fidanzarmi con lui? Che stronzo arrogante!
“Senti capo...” Cerco di ribattere offesa.
“Stai zitta! E per una volta fai quello che ti dico senza fiatare!” Ordina furioso afferrandomi e avvicinandomi con violenza al suo petto.
" Chiamami Steven.” Sussurra al mio orecchio “Sei la mia fidanzata oggi..” Lecca sensuale il lobo del mio orecchio.
Rabbrividisco. Perchè cambia umore da un secondo all’altro? Forse è bipolare!
Ancora frastornata non mi rendo conto di come siamo arrivati alla porta dei suoi genitori.
La porta si apre e una donna mora sulla quarantina con due profondi occhi neri ci guarda sorridente. Indossa un elegante tubino nero a maniche corte che arriva appena sopra le ginocchia.
“Tesoro, allora tu devi essere Ariel! ” Si avvicina e mi abbraccia calorosamente ” Devi essere veramente speciale per aver fatto innamorare questo testone di mio figlio!”
La guardo incredula. Non può essere sua madre! Come può uno stronzo del genere avere una mamma così dolce?
“Smettila mamma! Lasciala in pace!” Lo stronzo mi prende per le spalle strappandomi all’abbraccio della donna.
“Figliolo! Eccovi finalmente!” Un uomo alto e magro ci viene incontro. Abbraccia calorosamente il mio capo dandogli delle pacche sulle spalle. “Sapevo che prima o poi saresti rinsavito!”
Guardo i due uomini con la bocca aperta. Devono sicuramente averlo adottato! E’ l’unica spiegazione!
“Cara, io sono David, il padre di questo bellimbusto e lei è mia moglie Ellen” Mi sorride l’uomo. Ha capelli neri e occhi marroni e mi porge la mano contento.
“Piacere, signore io sono Ariel!” Gli stringo la mano sorridendo imbarazzata.
“Signore? No chiamami David! Steven, è stupenda! Capisco perchè hai perso la testa per lei!” Sogghigna guardando soddisfatto il figlio.
“Certo che sono pazzo di lei!” Lo stronzo mi guarda e con una mossa mi abbraccia stampandomi un bacio sulla bocca.
Concentrati Ariel! E’ solo una finzione!
Lo abbraccio a mia volta e sussurro guardando suo padre “La cosa è reciproca. Sono pazza anch’io di questo testone!” Sogghigno usando il nomignolo che gli ha dato sua madre.
Lo sento irrigidirsi, ma non mi volto a guardarlo. So di averlo fatto arrabbiare quando la sua mano mi strizza una natica per poi palpeggiarla spudoratamente.
Ma che vuol fare? Siamo davanti ai sui genitori santo cielo!
Mi scosto da lui seguendo la coppia in sala da pranzo, e sobbalzo quando uno schiaffo colpisce il mio sedere.
“Questo è un assaggio di quello che ti aspetta...” Mi sussurra lo stronzo all’orecchio.
Iniziamo a mangiare mentre i genitori ci tempestano di domande sulla nostra relazione. Sono seduta di fianco al mio capo e suoi genitori di fronte a noi.
Per fortuna il mio capo non mente spiegando il lavoro che svolgo per lui. Beh non tutti i dettagli ovviamente!
Sorrido come un ebete perchè non so che dire: non sono brava a mentire.
“Ci siamo messi insieme da poco. Mi sono deciso quando l’ho vista posare al servizio fotografico.” Si gira verso di me e mi guarda malizioso ” Era così provocante con quell’intimo striminzito che non ho saputo resistere” .
Arrossisco. Ma perchè ha dovuto raccontare questa cosa davanti ai suoi genitori? Per mettermi in imbarazzo?
" E tu eri così carino quando hai fatto il geloso! Non mi voleva lasciare da sola insieme a tutti quegli uomini!” Lo guardo e sogghigno.
Mi pento subito delle mie parole quando sento la sua mano afferrarmi la coscia.
“Si, Steven è sempre stato un tipo geloso” Inizia sua madre. Ma io non ascolto più perchè adesso la mano si stà avvicinando al mio inguine iniziando massaggiarlo con le dita.
Merda! Forse ho esagerato!
“Scusate credo di non sentirmi molto bene...” Cerco di alzarmi ma la sua voce mi blocca.
“Piccola! Sei pallida! Certo, andiamo a casa subito.” Mi guarda con finta preoccupazione. Poi si volta verso i suoi genitori “Colpa mia ! Non l’ho fatta dormire stanotte... Sapete non ho saputo resistere...” Ghigna lo stronzo.
Si alzano da tavola, mentre io inizio a tossire dall’imbarazzo. Lo stronzo mi prende per un braccio per aiutare ad alzarmi e mi conduce velocemente fuori di casa e in macchina.
“Non hai idea di cosa ti aspetta, piccola impertinente!” Sogghigna mentre mette in moto e parte sgommando.
Si, ho proprio paura di aver esagerato!...