Quando siamo arrivati in ufficio sono stata lasciata da sola, mentre i due soci sono in riunione con un cliente.
Sono così concentrata sullo schermo del mio computer che non mi accorgo di non essere più sola, per cui lancio un piccolo urlo quando mi ritrovo il signor Harris davanti alla scrivania.
“Buongiorno Ariel, scusa non volevo spaventarti “Mi squadra con un sorrisetto malizioso.
Sospiro perché so già il motivo: il vestito che il maiale mi ha fatto indossare stamattina è anche più osceno di quello di ieri.
E’ un tubino color panna, la gonna ricade morbida fino a metà coscia, per cui tutte le volte che mi muovo o mi siedo devo tenerlo per paura si veda tutto.
Ma il peggio è la parte superiore... Non solo è solo scollato… Ha un ferretto che mi alza il seno ed un fiocco allacciato proprio al centro. E sotto di questo è in bella mostra l’attaccatura dei miei seni .
Sembrano enormi accidenti!
“Buongiorno signor Harris, ha bisogno di qualcosa?”
Cerco di distogliere il suo sguardo dal mio décolleté .
Incrocio le braccia davanti al petto coprendomi e lui finalmente mi guarda in faccia schiarendosi la voce.
“Devi andare in sala riunioni con il fascicolo del signor Philips” Mi porge una cartella rossa e mi guarda serio.
Perché non glielo porta lui visto che lo ha in mano?
“Io devo uscire per un’emergenza, ci vediamo nel pomeriggio” Mi lascia la cartelletta sulla scrivania e se ne va.
Lentamente mi alzo e prendo il fascicolo. Ricordo di aver letto delle mail sul progetto del Sig. Philips.
Si tratta della pubblicità di una linea di lingerie.
Sicuramente il maiale è esperto in questo campo!
Afferro il fascicolo e mi avvio verso la sala riunioni, busso ed entro. Solo quando i due i uomini mi squadrano, mi ricordo del mio abbigliamento.
Che vergogna. Chissà cosa penserà il cliente vedendomi vestita così.
“Ariel? Cosa vuoi?” risponde burbero il mio capo.
E ora perchè sembra arrabbiato? Io non ho fatto nulla questa volta!
Mi avvicino cercando di non cadere con questi stramaledetti tacchi.
“Il signor Harris mi ha detto di portarle il fascicolo Philips” Mi avvicino al tavolo e cerco di non chinarmi troppo per appoggiare le carte davanti a loro.
Il cliente continua a guardarmi il seno spudoratamente.
Beh che ti aspettavi Ariel hai tutto in bella vista!
“Grazie. Lascialo qui e torna nel tuo ufficio.” Mi ordina secco il maiale. Faccio per voltarmi ma la voce dell’altro mi blocca.
“E questo splendore chi è Steven? Tesoro, girati e fatti guardare per bene!” Le sue parole mi mettono i brividi.
Lentamente mi giro e vengo squadrata da due occhi azzurri che sembrano spogliarmi.
Questo è peggio del maiale!
“Vieni più vicino.” Ordina passandosi la lingua sulle labbra.
“Steven sei sempre il solito, volevi tenere questa bellezza tutta per te?”
A quelle parole vedo il mio capo irrigidirsi e rispondere seccamente “Non dire sciocchezze Matt non è niente di speciale! E’ solamente la mia assistente.”
Si, assistente, segretaria, tuttofare e cameriera!!
L’uomo si alza e lentamente, fa il giro del tavolo e mi si avvicina. Senza accorgermene faccio un passo indietro e guardo il mio capo con sguardo interrogativo.
Ma lui non guarda me: stà osservando l’uomo che da quello che ho capito si chiama Matt.
Matt mi gira intorno squadrandomi per bene. Il suo sguardo mi fa venire i brividi.
“Che dici Steven? E’ perfetta... La vedo già con addosso la linea “Sexy girl” E’ di fronte a me e continua a guardarmi il seno.
Maledetto vestito!
Il mio capo sembra riscuotersi e mentre si alza mi inchioda con lo sguardo “Sai che ti dico Matt? Forse hai ragione! Credo che il completino nero sia fatto apposta per lei!”
Si avvicina a noi e si mette a fianco dell’altro. Ora mi sono entrambi di fronte e mi squadrano.
Completino nero? Di che sta parlando?
“Facciamo così Matt: vediamo come le stà e, se è di tuo gusto, firmi il contratto e te la presto per la campagna.” Il maiale adesso mi fissa negli occhi.
Mi presta a chi? Ma che sono un oggetto?
Aspetta ho capito bene? Il maiale mi stà usando per fargli firmare il contratto?
“Capo..” Inizio arrabbiata, ma lui mi stoppa. “Ariel, stai buona e zitta!”
Ma che sono un cane?
“Vuoi che ti punisca ancora come ieri? Credo che Matt sarebbe felicissimo di vedere il tuo culetto rosso” Mi zittisce ghignando.
Non ci credo che ha detto una cosa del genere davanti ad uno sconosciuto!
Credo di essere arrossita fino alle orecchie al ricordo della sculacciata di ieri davanti al signor Harris.
Lo guardo e capisco che sarebbe sicuramente capace di rifarlo davanti a questo Matt. Per cui chiudo la bocca e caccio un sospiro frustrato.
Maledizione!
“Affare fatto Steven! Vieni tesoro, indossa questo e facci una bella sfilata!” Matt si sposta e prende un pezzo di stoffa nero e me lo passa.
Guardo il tessuto come imbambolata: è di tessuto trasparente con qualche inserto coprente.
E’... la cosa più oscena che abbia mai visto! Non vorranno sul serio che indossi questo... questo... straccetto?
“Perfetto Matt! ” Il maiale sembra soddisfatto “Ariel vai in bagno e indossalo. Forza. Non abbiamo tutto il giorno!” Mi dice spingendomi verso una porta.
Vengo praticamente scaraventata in quello che scopro essere un bagno.
“Ci riesci da sola a cambiarti o vuoi una mano?” Mi sento dire dal maiale.
“No! faccio da sola grazie!” Ribatto secca.
Mi guardo intorno cercando una via di fuga.
Ci sarà pure una finestra in questo bagno!
Vedo una finestrella che sarà larga solo venti centimetri e sospiro sconfitta.
“Bene allora sbrigati!” Ribatte chiudendomi dentro.
Ed ora che faccio?
Mi guardo intorno e mi vedo allo specchio.
E io che pensavo fosse osceno questo vestito!
Mi volto per non guardarmi ed inizio a spogliarmi .
Quando ho indosso la “lingerie” mi rivolto per specchiarmi ed arrossisco di nuovo: è peggio di quello che pensavo.
E’ un babydoll nero, lungo appena sotto il sedere e, a parte tre cuori sui seni e sul mio inguine, è completamente trasparente.
Oddio non indosso neppure l’intimo! Mi volto schifata. Non mi è mai piaciuto il mio corpo, per cui ho sempre cercato di coprirlo per passare inosservata.
Sento le lacrime pungere per uscire dalla vergogna.
“Allora Ariel sei pronta? Devo venire a prenderti?” Sento il maiale urlare eccitato.
Schifoso pervertito!
Prendo un respiro profondo e apro lentamente la porta.
Forza Ariel ce la puoi fare!
Esco e cammino traballando sui tacchi, coprendomi con un braccio i seni e con l’altra la mia intimità.
Li vedo seduti di fronte a me su due sedie che mi fissano.
“Non avere paura tesoro! Vieni quà e fatti ammirare!” Matt mi fa cenno con una mano verso di se. Io mi avvicino sempre lentamente. Mi fermo a debita distanza con le lacrime agli occhi.
“Togli quelle mani Ariel !” Mi ordina il maiale.
Lo guardo con le lacrime agli occhi ma il suo sguardo è duro e, quando socchiude gli occhi, capisco che è pronto per punirmi se disobbedisco. Allora lentamente sposto le braccia lungo i fianchi chiudendo gli occhi.
“Santo cielo Steven è nuda li sotto! Ci tieni proprio a questo contratto!” Ghigna sorpreso Matt.
Sento i loro occhi addosso ma non oso aprire i miei.
“Adesso voltati Ariel” La voce del maiale sembra stizzita. Mi volto di spalle e sento un’imprecazione.
“Cosa le hai fatto al sedere? E’ tutto rosso! Cristo Steven! Si vedono le impronte delle tue mani!” Ringhia Matt.
Le sue parole mi fanno singhiozzare sempre di più, finchè disperata corro verso il bagno e mi chiudo dentro.
Sento delle urla fuori dalla porta mentre, piangendo, mi tolgo freneticamente l’oscena lingerie per rimettermi il vestito.
Chissà perchè stanno litigando?
Quando ritorna il silenzio,apro la porta lentamente e mi affaccio.
La stanza è vuota così esco e mi avvio verso l’ufficio dove trovo il maiale dietro la sua scrivania con aria arrabbiata, no, anzi, sembra furioso.
Velocemente mi siedo alla mia postazione cercando di non guardarlo.
“Sarai contenta di sapere che Matt ha firmato il contratto. Sarai la sua modella per la linea “Sexy girl”! Inizierai la prossima settimana” Mi informa arrabbiato.
Adesso devo fare anche la modella? E poi perchè è arrabbiato? Non era questo che che voleva?
“Per allora dovremo far tornare il tuo culetto come prima, non puoi certo posare così” Continua.
Ora capisco tutto: è arrabbiato perchè se vuole il contratto non può più sculacciarmi!
Un sorriso si forma sul mio viso e lo sguardo mi cade su di lui. Mi stà fissando con un ghigno e le sue parole mi ghiacciano.
“Dovrò trovare un’altro modo per punirti.”