CONTRATTO

1414 Words
La sua frase mi ha bloccata, sono qui a fissare lo schermo del mio computer da non so quanto. Cosa vorrà farmi adesso? “Ariel vieni qui!” Ringhia facendomi sobbalzare. Che c’è ? Cos’ho fatto? Mentre mi alzo, lo guardo raccogliere dei fogli dalla stampante. Quando arrivo davanti alla sua scrivania mi fa cenno di sedermi e me li passa. “Questo è il tuo nuovo contratto. Ho incluso tutto : sia il lavoro da modella con Matt che il nostro accordo per ripagarmi dei tuoi debiti. Firmalo.” Mi ordina incrociando le braccia e fissandomi. Contratto? Che storia è questa? Inspiro e inizio a leggere. Nella prima parte si parla del mio ingaggio di modella e rabbrividisco quando viene specificato che non avrò voce in capitolo su nulla: sceglieranno loro cosa, come e quando farmi indossare la lingerie. Ma è la seconda parte la più assurda: dovrò ripagare i debito con prestazioni di “qualsiasi natura” e viene stabilita una tariffa giornaliera ridicola. Per ripagarlo dovrò lavorare per lui per degli anni!! Non ci penso proprio! “Non ho intenzione di firmare questo contratto: è illegale oltre che al limite dello sfruttamento!” Mi alzo, gli sbatto i fogli sulla scrivania guardandolo furiosa. La sua bocca forma un ghigno perfido mentre lentamente si alza dalla sedia “Ariel, Ariel, Ariel... Non hai ancora capito chi comanda?” Aggira lentamente la scrivania avvicinandosi a me. Senza rendermene conto indietreggio : la sua stazza imponente mi sovrasta e inizio ad aver paura. Quando sbatto la schiena contro il muro, inizio a tremare e sporgo le braccia avanti per fermarlo. Con uno scatto afferra i miei polsi e mi rigira sbattendomi con forza il petto contro il muro. Schiaccia il suo corpo contro di me facendomi quasi soffocare. Sento il suo fiato sul mio collo. Con una mano ha bloccato i miei polsi sull’addome stringendomi per la vita. Ma come ha fatto? Con un ginocchio mi allarga le gambe per poi allungare una mano sotto la mia gonna. Cosa vuole fare? Non può sculacciarmi! “Piccola... Hai due possibilità ... O firmi quel contratto...” Mi ansima sensuale vicino all’orecchio. Dei brividi mi scuotono. Sensuale? Ma che ti viene in mente Ariel! Inizia a palparmi l’interno coscia “Oppure... Ti fotterò così forte da farti perdere i sensi...” Il suo ringhio mi scuote. Oddio... Merda! Ma che ? Non può fare una cosa simile! Cerco di divincolarmi ma preme il suo corpo troppo forte. Mi manca il fiato e non riesco neppure a urlare. Intanto la sua mano ha raggiunto la mia intimità e la afferra con forza. Non ci credo lo vuole fare sul serio! “No.. La prego.. Basta..” Sussurro senza fiato e immobilizzata. Quando le sue dita iniziano a muoversi, inizio a sentire caldo e una strana sensazione al basso ventre. Così impaurita mi arrendo “Va bene.. La smetta ...Frmo..” Sussurro perchè mi manca il fiato. Continua a muovere le dita “Non ho sentito piccola, cos’hai detto?” Mi sussurra all’orecchio. Lo stronzo fa finta di non avermi sentito! “Ho..Ho detto che.. Firmo il contratto..” Cerco di parlare più forte, mentre la sensazione al basso ventre mi stà facendo iniziare a piangere e singhiozzare. Finalmente ferma la mano e la sposta, mi lecca il collo e mi lascia libera. Le mie gambe non mi reggono e crollo a terra, però finalmente riesco a respirare. Quando mi volto lui è di fronte a me con un ghigno sul viso e mi beffeggia “E’ inutile che mi guardi così Ariel. Non dirmi che non ti è piaciuto! Sei fradicia!” Solleva la mano e si lecca le dita fissandomi negli occhi. “Non.. Non è vero! Lei è malato!” Balbetto mentre il suo gesto mi scuote le membra. Ma che fai Ariel? Non ti sarai eccitata ! Vero? Si volta e si risiede dietro la sua scrivania ricominciando a fissarmi intensamente. “Allora vieni a firmare o vuoi riprendere quello che stavamo facendo?” Credo di essere arrossita. Dalla rabbia! Mi alzo lentamente e mi accosto alla scrivania afferrando i fogli con furia. Mentre li firmo nervosa e sconfitta, lo sento al telefono ringhiare “Tessa vieni subito qua!” Ma tratta tutte le donne come fossero dei cani? Dopo qualche secondo sento la bionda entrare “Dimmi Steven, di cosa hai bisogno?” E Tessa sembra proprio una cagnolina obbediente! Lui grugnisce e le fa cenno di andare verso di lui “Sono eccitato e incazzato tesoro! Secondo te di cosa ho bisogno?” Parla con Tessa ma continua fissarmi eccitato. No ti prego! Ancora? Ma questo non pensa ad altro! Mentre vedo la bionda ancheggiare intorno alla scrivania chiedo con un sussurro “Posso andare in bagno capo?” Mi volto per non assistere alla scena. Non ho intenzione di vedere ad un’altro “lavoretto” della bionda! “Va bene vai pure, noi saremo impegnati per un po’ vero Tessa?” Sento una cerniera scorrere e il maiale mugugnare dei versi osceni. Esco dall’ufficio di corsa e chiudo rapidamente la porta. Mi guardo intorno e per fortuna non c’è nessuno, così mi avvio velocemente alla porta di ingresso. Se rimango qua chissà cosa mi farà ancora quel maiale! Provo ad aprire e non credo ai miei occhi: è aperta! Senza pensarci due volte esco correndo dall’ufficio. Beh perlomeno per quello che mi consentono questi stramaledetti tacchi. Riesco a salire su un autobus al volo, cercando di riprendere fiato. Sono stremata ma cerco di concentrarmi. Sono giorni che penso a cosa fare, il mio piano è semplice: andrò da mio fratello Andy a prendere un po’ di soldi e poi via il più lontano possibile da qui! E dal maiale! Sono sicura che dopo un po’ smetterà di cercarmi, dopotutto sono solo la sua assistente giusto? Si vabbè anche segretaria, tuttofare e modella. Ma può trovarne quante ne vuole! Lo ha sempre detto anche lui che non sono niente di speciale! Circa mezz’ora e due autobus dopo sono finalmente davanti a casa di Andy. Apro la porta con la chiave che trovo nel vaso a fianco e mi precipito in camera da letto. Lo trovo lì sulla sedia a rotelle che traffica al computer. Gli strozzini a cui doveva i soldi hanno pensato bene di rompergli una gamba per impaurirlo. Ma hanno anche terrorizzato me ed è per questo che mi sono offerta di aiutarlo accollandomi il suo debito: con una gamba rotta come faceva a lavorare per ripagarli? “Ariel! Dov’eri finita? Sono giorni che ti cerco! Ho una bellissima notizia il debito è stato pagato!” Mi guarda agitato e contento. Lo guardo un attimo mentre frugo sotto il comodino. Recupero la busta con i soldi che servivano a pagare la rata agli strozzini. “Andy ascoltami bene: io dovrò sparire per un po’, appena mi sistemo mi faccio sentire ok?” Apro l’armadio prendendo una maglietta e dei calzoni di mio fratello, li indosso e cerco un paio di scarpe da ginnastica che avevo lasciato qui. Quando le ho calzate mi volto verso mio fratello che mi fissa corrucciato “Cos’hai combinato Ariel?” “Io? Niente!” Ribatto offesa. Io veramente non ho fatto nulla: è tutta colpa del maiale! “Tu devi solo dire che non mi hai vista ne sentita! Mi hai capito Andy?” “Dire a chi? Mi vuoi spiegare?” Continua a chiedermi mentre cerca di avvicinarsi. La sedia per fortuna lo rallenta. “Ora non ho tempo per spiegarti, devi solo fidarti di me e fare come ti dico Andy ok?” Cerco di rassicurarlo ma non ho proprio tempo, così corro verso la porta. “Appena posso ti chiamo e ti spiego, ora devo andare!” Spalanco la porta e corro via verso la strada saltando sul primo autobus che passa. Ce l’ho fatta! Sono riuscita a scappare! L’autobus mi porta fuori città, non ho idea dove e non mi interessa. Basta che sia il più lontano possibile dal mio capo. ◆◆◆ Dopo più di tre ore l’autobus si ferma in una piccola cittadina. È carina per cui decido di fermarmi per la notte. Trovo un piccolo motel e riesco a farmi dare una stanza. La signora alla reception per fortuna mi ha creduto quando ho detto di aver perso i miei documenti. Mi addormento finalmente serena dopo giorni: non mi sembra ancora vero di essere riuscita a scappare!
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