CAMERIERA

1185 Words
Fortunatamente, dopo aver ripulito ed essermi rimessa al lavoro, il maiale è rientrato e non mi ha rivolto più la parola o impartito ordini osceni. Non so se avrei sopportato altro. “Forza Ariel andiamo a casa!” La sua voce mi scuote. Guardo l’ora e mi rendo conto che sono già le diciotto così spengo il computer e mi avvio verso la porta. Vengo presa per un braccio, trascinata fuori dall’ufficio spinta in auto. Visti i precedenti, mi metto immediatamente la cintura: non voglio prendere altri colpi in testa! Lo stronzo parte come al solito sgommando e inchiodandomi al sedile. Il silenzio nell’abitacolo è preoccupante. Rabbrividisco. Cosa succederà arrivati a casa? No, meglio non pensarci! Come immaginavo, inchioda l’auto al nostro arrivo e non faccio in tempo ad aprire la portiera che mi riprende il braccio portandomi in casa. Non oso fiatare. Ho paura di dire qualcosa di sbagliato ma soprattutto della sua reazione. Ci avviamo in cucina, sempre in silenzio, e mi fa sedere su uno sgabello accomodandosi su quello di fronte a me. Prende un respiro prima di parlare. “Ora tu stai seduta, zitta e mangi! Hai capito?” Usa un tono duro e autoritario come al suo solito ed io mi ritrovo ad annuire come una scolaretta. “Voce Ariel! Voglio sentire la tua voce!” Alza la voce facendomi sobbalzare. " Si.. Capo ” Mi ritrovo a rispondere tenendo lo sguardo in basso, verso il tavolo. Sbuffando un “Brava piccola” Si alza e prende dal frigorifero un contenitore. Tira fuori dei piatti, delle posate e apparecchia la tavola. Lo guardo di sottecchi: sembra a suo agio in cucina. Si muove con padronanza e scioltezza. Forse abitando da solo cucina spesso. Mi sono sempre piaciuti gli uomini in cucina. Oddio Ariel ma cosa ti viene in mente! Ricordati chi è e cosa ti ha fatto! Mangiamo in silenzio, c’è solo il rumore delle nostre posate. “Allora piccola, visto che finalmente hai capito come ci si comporta parliamo dei tuoi compiti in casa” Smette di mangiare e inizia a fissarmi ed io mi blocco con la forchetta in aria. Ecco ci siamo! La pace è finita. Chissà cosa vorrà farmi fare! Abbasso lentamente la mano e appoggio la forchetta alzando lo sguardo verso di lui. “Per ora ti occuperai di lavare i piatti, pulire la camera da letto e il bagno. Se poi avrò bisogno di altro ti farò sapere. Hai capito?” Mi fissa serio “Ora puoi andare a letto.” Tutto qui? Non ci credo! Non me lo faccio ripetere due volte! Scendo dallo sgabello, mi levo le maledettissime scarpe e corro in camera da letto. Mentre stò chiudendo la porta sento la sua risata sexy. Sexy? Ariel sveglia! Sarà anche bello e sensuale ma rimane un maiale pervertito! Sono stanchissima, ma riesco comunque a farmi una doccia, indossare una maglietta e dei pantaloncini per poi buttarmi sul letto e crollare dal sonno. ◆◆◆ Sto dormendo beatamente, per cui non sento la porta aprirsi e il letto abbassarsi. Quando però un braccio circonda la mia vita e mi trascina indietro, mugugno contrariata ma non mi sveglio: sono troppo stanca. Il caldo soffocante mi costringe a svegliarmi. Apro gli occhi e mugugno, cerco di muovermi. Mi accorgo però che ho un braccio intorno alla vita e una gamba sopra le mie che bloccano ogni mio movimento. La mia schiena è contro un petto grosso e muscoloso. Ma quando è arrivato? Oddio non dirmi che abbiamo dormito insieme ? I miei tentativi di liberarmi lo svegliano. Il braccio che ho intorno alla vita mi stringe di più al suo petto. Alza la mano e fruga sotto la mia maglietta iniziando a palparmi il seno. Cerco di bloccarla, ma è troppo forte. Continua a stringere prima un seno e poi l’altro. Anche mentre dorme non si smentisce mai! Con un movimento veloce avvicina il suo bacino al mio e inizia a strusciarsi. Oddio! Sento la sua erezione contro il mio sedere. Ti prego dimmi che non è nudo! “Mhm piccola ... Sei così morbida.. Stai ferma farò veloce...” Mi sussurra eccitato all’orecchio, iniziando a leccarmi prima il lobo e poi il collo. Veloce? Veloce cosa? Cos’ha intenzione di fare? “Ti prego lasciami ..” Imploro sottovoce. Lui sembra non sentirmi e continua a muovere il bacino contro il mio povero sedere martoriato. Mi fa ancora male. Sento che si sposta e fruga dietro di me. Oddio ha spostato la sua erezione tra le mie natiche! Ora la sento benissimo ! E sono sicura che è nudo! Riprende a muoversi con movimenti veloci e potenti. Grugnisce sopra il mio collo, leccando e succhiando. Accidenti così mi lascierà altri succhiotti! Continua finchè dopo un colpo più forte grida e si ferma. Ha il fiatone. Quando sento i miei calzoncini bagnati, mi rendo conto che il maiale era veramente nudo ed è venuto contro il mio sedere sporcandomi tutta. Non ci posso credere! Che schifo! “Questo si che è un risveglio piccola!” Mugugna lasciandomi libera. Scatto giù dal letto e senza neanche guardarlo corro in bagno, mi spoglio e mi fiondo nella doccia iniziando a lavarmi freneticamente. Mi sento addosso il suo odore e non lo sopporto! Ma come si è permesso? Lo odio! Quando finalmente mi sento più pulita, esco dalla doccia ed indosso un accappatoio. Esco dal bagno furiosa e lo cerco con lo sguardo. E’ vestito con camicia e calzoni e seduto sul letto con qualcosa in mano. Sembra il tubetto di una crema. Faccio per aprire bocca e gridagli addosso ma lui mi stoppa con una mano. “Non una parola Ariel oppure sai le conseguenze!” Si rigira tra le mani il tubetto di crema e mi accorgo che è il lenitivo che mi aveva spalmato ieri sul sedere. Dà già per scontato la mia ribellione? Non gliela darò vinta questa volta! Lo sò che gli piace sculacciarmi! Così prendo un respiro e stò zitta. “Vieni qua davanti a me e girati” Mi chiede aprendo il tubetto che ha in mano. Lentamente mi avvicino e faccio come dice. Tranquilla Ariel vuole solo metterti la crema! Sento che solleva l’accappatoio e scopre il mio sedere. Inizia a spalmarmi il lenitivo finchè non stringe e allarga le mie natiche. Sento il suo fiato tra i miei glutei. Ma che stà facendo? Merda! Forse era meglio se gli urlavo contro.. “Il tuo odore è così arrapante...” Mi scosto da lui abbassandomi l’accappatoio e stringendomelo al corpo. Abbasso lo sguardo ma non mi volto: ho paura che mi sculacci di nuovo. Sento un sospiro, poi con voce dura mi ordina “Sulla cassettiera ci sono i tuoi vestiti, ovviamente è inutile che indossi l’intimo.” Si alza ed esce dalla stanza. Si blocca sulla soglia e con un ghigno “Pulisci la camera e il bagno, io ti aspetto di sotto per la colazione” Ringhia sbattendo la porta. Perfetto! Devo pulire lo schifo che ha fatto anche a casa? Adesso sono diventata anche la sua CAMERIERA?
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