Esitò per un momento, poi fece un cenno col capo e salì. Da quando suo cognato, Montague Dartie, era morto a Parigi, di una morte che nessuno aveva saputo esattamente spiegare, ma che non poteva certo essere stata per suicidio, l’Iseeum Club pareva a Soames molto più rispettabile. Sapeva che anche George, ormai, aveva messo giudizio, dedicandosi definitivamente alle gioie della tavola, mangiando solo le cose migliori e più raffinate per mantenere il suo peso basso e conservando soltanto, come diceva, «due o tre vecchie abitudini che servono a mantenere in me l’interesse per la vita». Perciò raggiunse il cugino nel vano della finestra, senza sentire il senso d’imbarazzo che aveva provato un tempo. George gli tese la sua mano ben tenuta. «È da prima della guerra che non ci vediamo», disse.