Prologo

816 Words
Prologo Oltre tremila anni fa Sul Monte Sinai, inginocchiato di fronte al Roveto Ardente, Mosè ascoltò il volere di Dio che gli apparve sotto forma di fuoco freddo. Gli vennero consegnate le Tavole Sacre: i Comandamenti. In seguito Dio volle dargli un nuovo e vitale ordine, al quale non poté sottrarsi: «Farai un’Arca di legno d’acacia e la rivestirai di oro puro. E dentro vi porrai la Testimonianza che io ti darò.» Mosè obbedì senza indugio. Si fece aiutare da Bezaleel, il più abile degli artigiani a lui fedele e, seguendo alla lettera le indicazioni del suo Dio, il Patriarca Ebraico costruì una cassa di due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di altezza e di larghezza e la rivestì di oro purissimo, sia all’interno che all’esterno. Quindi la coprì con un coperchio dorato, chiamato propiziatorio. Sopra vi collocò due piccole statue raffiguranti dei cherubini, anch’essi d’oro. Ai lati della cassa inserì quattro anelli affinché potesse essere trasportata inserendovi due pali, così da non doverla toccare. All’interno dell’Arca della Testimonianza, l’oggetto più sacro della tradizione religiosa Ebraica, Mosè depose un po’ della manna raccolta durante la traversata del deserto, la verga fiorita con cui erano state scatenate le piaghe d’Egitto e separate le acque del Mar Rosso, ma, soprattutto, le Tavole dei Comandamenti. L’Arca così forgiata era molto pesante, eppure inspiegabilmente riusciva ad auto levitare per facilitare il trasporto. Il manufatto era il segno tangibile dell’alleanza con Dio. Per la custodia del sacro oggetto Mosè impose al suo popolo una serie interminabile di disposizioni, tanto precise e insindacabili quanto incomprensibili. Dell’Arca si sarebbero occupati i figli di Aronne, che per questo motivo vennero chiamati Leviti, che però si sarebbero potuti accostare ad essa solo dopo che fosse stata coperta dai sacerdoti, denominati anche Custodi. Durante le soste, nel corso dell’esodo nel deserto durato quarant’anni, l’Arca era collocata all’interno della Tenda del Signore, una specie di tempio rimovibile, e portata alla testa del popolo durante le marce. Raffigurazione grafica della 'Tenda del Signore' Nessuno avrebbe potuto avvicinarla né toccarla, solo a Mosè era permesso di servirsene per lasciarvi comparire Dio seduto in trono sul propiziatorio, nello spazio fra i due cherubini. L’Arca era investita di enormi poteri, in particolari momenti si ammantava di luce ed era in grado di scatenare una devastante potenza divina, annientando migliaia di persone. In che modo questo avvenisse non era chiaro, ma con l’Arca alla loro testa gli Ebrei annientarono decine di tribù ostili incontrate durante il loro peregrinare nel Sinai. Le folgori dell’Arca distrussero le armate degli Etei e dei Gergesei, dei Gebusei e degli Evei e di un’altra decina di popolazioni che vivevano nella fascia di Canaan{1} nel XIII secolo a.C. Chiunque venisse in contatto con Essa, moriva percosso dalla potenza di Dio. Pianta geografica di Canaan La stessa sorte toccò persino ai figli di Aronne, sebbene fossero Leviti, ovvero esperti custodi della reliquia, e la medesima fine occorse a Uzzà{2}, uno dei figli di Abinadab. Dopo aver stabilito la capitale a Gerusalemme, David decise di trasferirvi l’Arca dell’Alleanza. Durante il trasporto{3} il carro trainato dai buoi su cui viaggiava l’Arca barcollò e Uzzà, per impedire che cadesse, la sostenne con le mani. Così facendo, egli si arrogò un compito riservato ai soli Leviti e Dio lo punì con una morte istantanea tra la costernazione generale. La più grande vittoria ottenuta dall’Arca fu la distruzione della città di Gerico. Per ordine di Dio e per sei giorni le armate di Israele, guidate da sette sacerdoti che recavano sette trombe di corno d’ariete e l’Arca dell’Alleanza, girarono attorno ai bastioni ciclopici. «Al settimo giorno sonate le trombe, le mura crolleranno!», disse Dio a Mosè. Così avvenne! Una rappresentazione grafica del crollo delle mura di Gerico Durante la peregrinazione degli Ebrei nel deserto, l’Arca restò sempre nell’accampamento, spostandosi insieme a loro. Dopo l’entrata del popolo Ebraico nel paese d’Israele, la Tenda del Signore fu eretta a Silo e vi rimase fino al tempo di Samuele. A quell’epoca gli Israeliti decisero di portare l’Arca in battaglia contro i Filistei perché assicurasse loro la vittoria, ma vennero sconfitti e l’Arca fu presa dal nemico. Da lì a poco, però, scoppiò una grave pestilenza attribuita alla presenza dell’Arca per cui, dopo sette mesi, i Filistei decisero di restituirla agli Ebrei. L’epidemia cessò all’istante. Ricostruzione del primo Tempio di Gerusalemme. L’Arca fu quindi trasferita nella città di Kiriat-Iearim e vi restò finché Re Davide la fece portare nella rocca di Gerusalemme, dove trovò la sua collocazione definitiva quando Salomone, figlio e successore di Davide, la fece sistemare nel Tempio di Gerusalemme, da lui fatto costruire appositamente per contenerla. Il tempio venne chiamato Sancta Sanctorum. Quando i Babilonesi, all’inizio del VI secolo a.C., conquistarono Gerusalemme, distrussero il Tempio di Salomone e ne depredarono ogni bene. Raffigurazione grafica della distruzione del Tempio di Gerusalemme. Della famigerata Arca dell’Alleanza, però, non era rimasta alcuna traccia. 1
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