CAPITOLO III Una tempesta in un cranio Il lettore ha senza dubbio indovinato che Madeleine non era altri che Jean Valjean. Abbiamo già guardato nelle profondità di quella coscienza: ed è giunto il momento di guardarvi ancora. Non lo facciamo senza commozione e senza tremore, poiché non esiste nulla di più spaventoso di questa specie di contemplazione. Lo sguardo dello spirito non può trovare in nessun luogo più fulgore né più tenebra che nell’uomo; non può fissarsi su cosa alcuna che sia più temibile, più complessa, misteriosa e infinita. V’è uno spettacolo più grande del mare, ed è il cielo; v’è uno spettacolo più grande del cielo, ed è l’interno dell’anima. Far il poema della coscienza umana, foss’anco d’un sol uomo, del più infimo fra gli uomini, sarebbe come fondere tutte le epop